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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Ricordato il fondatore dell’Associazione Fausto Andraghetti. Il sindaco Fiorentini: siete un pilastro della comunità

“Un pilastro per il Paese, del quale ancora non si ha adeguata consapevolezza, capaci di cose straordinarie, in grado di fare il bene di tutta la comunità”. Così il sindaco di Argenta, Antonio Fiorentini, alla festa per il 70° della Cna, che ha visto protagoniste oltre sessanta imprese locali, premiate per la lunga appartenenza associativa, ha voluto portare il proprio contributo, reduce dalla corsa che ha animato la concomitante affollata Festa del volontariato. Tanti gli imprenditori e le imprenditrici che hanno riempito la sala del Centro Culturale Mercato, insieme alle famiglie e ai giovani di ultima generazione, cui è toccata la responsabilità di continuare una storia imprenditoriale iniziata dai genitori e dai nonni.
Anziani, come i pensionati “imprenditori per sempre”, ai quali la Cna ha voluto rendere omaggio, così come a quella generazione di fondatori dell’Associazione – come l’argentano Fausto Andraghetti, maniscalco, al quale il pubblico presente ha tributato un lungo tributo di applausi – che, nel Dopoguerra, all’alba della Repubblica hanno dato vita alla propria associazione, nella convinzione che solo insieme sarebbe stato possibile far sentire la propria voce.
“Una Associazione che ha avuto sempre a cuore gli interessi delle proprie imprese, accompagnandole nelle diverse fasi economiche e sociali degli ultimi decenni e anche oggi, di fronte alle nuove sfide dell’innovazione e della competizione su nuovi mercati”, come ha sottolineato il presidente dell’Area Cna, Marino Mingozzi. Infine, la cerimonia delle premiazioni, dopo i brevi interventi di Alberto Minarelli, presidente provinciale Cna e di Diego Benatti, direttore dell’Associazione. Queste le imprese cui sono stai consegnati i riconoscimenti: Astorri Maria Luisa, Autocarrozzeria Moderna di Tarroni Sandra & C. sas, Autocarrozzeria Spycar di Tarozzi Gian Franco & C. snc , Avec snc di Zappaterra Daniele & C, Babini Giorgio srl, Baldi Cinzia e Rosati Luana snc, Bassi srl, Carpenteria Metallica F.lli Enzo & Norberto Trentini snc, Chendi Sergio di Chendi Claudio Carlo Paola & C. snc, Coatti Daniele, Cocchi Idraulica di Cocchi Matteo, Confezioni di Teresa Pollini & C. snc, Cpr srl, F.lli Bandiera Cadmo e Valentino snc, Fiorentini Roberto, Fiorentini Stefano, Gallini Sauro, Gavini Dario, Gg Srl, Impiantistica Cocchi Denis, Gi.Bi di Giberti Davide & C. sas Meta Sas di Mezzogori Carla e C., Gollini Gianstefano, Ifa Due srl, Mantovani Carlo, Mar.Rim di Marsili Fabio e Riminucci Mauro & C. snc, Mazzesi Edgardo, Mezzoli Agostino, Michelini Alessandro, Michelini Livio, Miotti Aladino, Monari srl, Montefiori srl, Mpm srl di Montanari Ido e C., Musa Angela Officina Meccanica Deserti Valerio e Bottoni Mario snc, Occhio Quadrato di Travasoni Norge e Fiorentini Sonia snc, Omat officina meccanica auto tratt. di Ravagnani Sauro & C. snc, Omp snc di Pretelli Marco, Massimo e C., Onoranze Funebri Zanardi s.a.s. di Zanardi Maurizio & C., Panificio Porcellini Luciano, Pienne di Deserti Nicolò e Grillanda Paolo snc, Porcellini Franco Ricci Remo, Punto Clima Service snc di Fabbri Cristian e C., Rb Immobiliare srl Tarlazzi Remo, Roncarati Andrea Vael di Grassi Alberto ed Erbacci Claudio snc, Rossato Liviano, Rossi Gian Paolo, Scutti Filippo, Tarroni Francesco snc di Tarroni Stefano & C., Termoidraulica di Fabbri Giuliano, Torneria Meccanica Coatti di Coatti Nicola & C. sas, Ursini Vincenzo, Venturoli Claudio, Volume di Tomisani Carlo, Zagatti Olivetta, Zanotti Valter e C. snc, 2 P di Pollini Paolo e C. snc. Pensionati: Mario Cavallina, Primo Lippi, Giacomino Donigaglia e Roberto Roveri.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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