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da: ufficio stampa Hera

Presentato “In buone acque”, il documento annuale della multiutility sulla qualità dell’acqua di rubinetto, disponibile on-line e presso i principali sportelli clienti del Gruppo. Con il 99,8% delle analisi conforme alla legge, 648.252 controlli di cui oltre 66 mila condotti da Hera solo nel ferrarese e 100 milioni di euro investiti ogni anno nel servizio idrico, Hera rinnova il proprio impegno a favore di un uso consapevole dell’acqua del rubinetto.

1.800 controlli al giorno, 648.252 analisi, di cui 66.293 effettuate nel solo territorio ferrarese dai laboratori Hera, attivi 7 giorni su 7 con 80 tecnici specializzati. Questo, in cifre, il lavoro che sta dietro al Report In buone acque, realizzato come ogni anno dal Gruppo Hera per rendicontare la qualità dell’acqua di rubinetto. I dati sono stati presentati in anteprima ad Accadueo, una tre giorni di convegni sull’acqua in Fiera a Bologna dal 22 al 24 ottobre, a cui Hera partecipa come main sponsor del ciclo di conferenze Water Ideas 2014.
Il quadro che ne emerge è assolutamente incoraggiante: in linea con il dato generale, infatti, le analisi effettuate nel ferrarese sono risultate conformi alla legge nel 99,9% dei casi. Semaforo verde, dunque, per l’acqua di casa.
Nuovo formato, inoltre, per il Report, che si presenta in un comodo pieghevole, sia in versione italiana sia in versione inglese, con una edizione ulteriore dedicata al Nord-Est: qui è possibile consultare i dati di sintesi delle diverse aree territoriali mentre on-line si può scaricare il Report completo, e tutti i risultati delle analisi Comune per Comune.

Con 100 milioni di investimenti ogni anno, Hera offre un grande servizio a piccoli costi (solo 1,71 euro per 1.000 litri di acqua di rete).
I numeri che raccontano le dimensioni del servizio idrico integrato di Hera disegnano una grande realtà: 243 Comuni fra Emilia-Romagna e Nord-Est e 3,6 milioni di cittadini serviti, 1.279 punti di captazione, 353 impianti di produzione e potabilizzazione, 34.788 chilometri di rete acquedottistica, 18.515 chilometri di rete fognaria e 1.030 impianti di depurazione.
Nel solo territorio ferrarese, i cittadini serviti sono 250.327, raggiunti da una rete di 2.503 chilometri nella quale sono stati immessi complessivamente 31,6 milioni di mᶟ di acqua, la cui qualità è stata controllata su tutte le diverse fonti di prelievo.
Importante la politica di investimenti del Gruppo, con 100 milioni di euro impiegati ogni anno a vantaggio del servizio idrico integrato. Nonostante questo, restano minimi i costi a carico dei cittadini, che per 1.000 litri di acqua del rubinetto pagano solo 1,71 euro (contro i 300 euro dovuti per la corrispondente quantità di acqua in bottiglia), costo che è tra i più bassi in Europa.

Un report trasparente realizzato con il supporto di tutti gli enti coinvolti
“In buone acque” è stato redatto con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, di Arpa Emilia-Romagna, delle Aziende Usl del territorio e di Romagna Acque. In un capitolo dedicato alla qualità dell’acqua sono contenute le informazioni di dettaglio relative alle analisi per 25 parametri oggetto di rendicontazione a livello locale riportando anche i risultati delle Aziende Usl, assolutamente confrontabili a quelli rilevati da Hera.
Il report completo è, inoltre, arricchito dal contributo di tre “esperti di acqua”: Vito Belladonna, Direttore di Atersir, Stefano Tibaldi, Direttore di Arpa Emilia-Romagna e Giancarlo Marinangeli, Direttore del Reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ASL di Teramo. Nelle loro interviste trattano il tema dell’acqua potabile a 360°, dalla gestione del sistema idrico ai benefici che questa preziosa risorsa ha per la salute. E’ infatti opportuno ricordare come non vi sia nessuna controindicazione al consumo di acqua del rubinetto.

Un’acqua da guardare in faccia: alla scoperta dell’etichetta dell’acqua
Nel sito internet del Gruppo Hera e in bolletta, inoltre, è possibile consultare – Comune per Comune – l’etichetta dell’acqua, vera e propria carta d’identità dell’acqua di rubinetto, con tutti i parametri che ne evidenziano le caratteristiche oligominerali e il basso tenore di sodio.

L’Amministratore Delegato Venier: “Con l’acqua di casa si tutelano ambiente, salute e portafoglio”
“La nostra ricetta – afferma Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – si basa su investimenti importanti, per circa 100 milioni di euro ogni anno, un impegno che ci consente di essere al primo posto in Italia per il contenimento delle perdite idriche con costi per i cittadini fra i più bassi d’Europa. Scegliere acqua del rubinetto – continua L’AD di Hera – significa tutelare, in una volta sola, ambiente e portafoglio con la certezza, visti i risultati del Report, di non rinunciare alla salute”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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