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da: ufficio stampa Comunicazione Globale Promotion

Il primo romanzo al mondo che tratta il tema DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento).
Con più di 3000 copie vendute arriva la terza ristampa del volume con un nuovo font per facilitare la lettura.

Ad un anno e mezzo dal’uscita del libro, dopo aver varcato i confini nazionali, con oltre 3000 copie vendute e un grande interesse da parte dei media e anche di tante famiglie, “Come l’Ortica” giunge alla terza ristampa con un prezzo ridotto a fronte dei moltissimi preorder e con  un nuovo font per facilitare la lettura ha chi ha difficoltà di apprendimento. Infatti i bambini dislessici troveranno un carattere a loro congeniale che, al contempo, non inficerà minimamente la lettura di chi non ha alcun tipo di disturbo.

L’audio libro, per cui ha prestato la voce Mietta, sarà inoltre disponibile gratuitamente per tutte le scuole d’Italia che ne facciano richiesta alla casa editrice, rivelandosi uno strumento compensativo determinante nella fase di lettura.

“Come l’ortica”, il primo romanzo al mondo che racconta, attraverso uno spaccato sulla famiglia contemporanea, in una storia avvincente e commovente, i Disturbi Specifici di Apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia).  I Disturbi Specifici di Apprendimento (o DSA)non sono malattie, ma diversità neurobiologiche, delle quali la scienza si sta occupando da poco e che hanno bisogno di essere conosciute e divulgate.

“Come l’ortica”, ovvero, ciò che si trova di urticante e fastidioso in qualsiasi giardino: così si sente un bambino con DSA il quale, semplicemente, non sia stato riconosciuto come tale. Può la non conoscenza rendere scettici e timorosi verso una disuguaglianza?

Il testo è riconosciuto dall’Associazione Italiana Dislessia, nella persona del Professor Giacomo Stella (unico personaggio reale all’interno del romanzo).

L’editore, in accordo con l’autrice, ha preferito privarsi del diritto di Copyright e concedere la possibilità a tutti di espandere il testo attraverso fotocopie, mail, file audio, social network… purché se ne parli e si conoscano il più possibile i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).

Cristina Romano, è scrittrice di romanzi e racconti. Insegnante di scuola elementare, è tutti i giorni in contatto con bambini che hanno difficoltà di lettura e apprendimento segnali che troppo spesso non vengono riconosciuti dalle istituzioni e sottovalutati o, a volte, ignorati dai genitori.

«Tanti libri tecnici ma nessun romanzo – ha spiegato l’autrice – niente che potesse avvicinare e sensibilizzare la gente comune all’argomento dei dsa, niente che potesse coinvolgere anche i “non addetti ai lavori”. È stato questo a farmi pensare ad un modo nuovo di parlare di questa diffusa diversità neurobiologica, ovvero attraverso un modo “vecchio” di narrazione: il romanzo. Un romanzo che, però, nel dipanarsi della storia, abbondasse di informazioni e chiarimenti per chiunque ne avesse necessità o semplice curiosità, ma ancor di più per chi non conoscesse affatto l’argomento».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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