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Da Movimento 5 stelle

Veniamo a sapere dalla stampa che il ministro dell’interno Minniti auspica e prevede in un futuro molto imminente la presenza dell’esercito in zone calde a Ferrara . Bene , non possiamo però esimerci dal ricordare che quando fu il M5S di Ferrara a chiederlo, tramite una risoluzione ad una mozione sulla sicurezza (http://www.comune.fe.it/…/risoluzione-alla-mozione-del-m5s-…), il 5 ottobre 2015, sottoscritta da tutti i consiglieri del Movimento, il PD fece di tutto per ridicolizzarci e, ovviamente, per praticare lo sport preferito delle maggioranze PD, cioé associarci alla Lega, darci dei “populisti”, accusarci di essere dei politicanti della domenica, improvvisati. Insomma tutto l’armamentario di manipolazione delle idee che il PD riesce a scatenare contro il M5S per delegittimarlo, anche attraverso la stampa amica. In consiglio comunale , durante la discussione alla nostra risoluzione, dai banchi della maggioranza ci venne fatto osservare che la presenza di una camionetta dell’esercito come deterrente in zona GAD sarebbe stata inopportuna poiché “avrebbe causato allarme sociale”. Ci teniamo a sottolineare che la nostra proposta sotto forma di risoluzione fu giudicata irricevibile dalla maggioranza.
Per quanto riguarda le proposte del M5S giudicatate irricevibili dal PD in quella occasione , vi invitiamo ad ascoltate una sintesi della registrazione del consiglio comunale del 5 ottobre 2015.
https://m.youtube.com/watch?v=VN98EHPHWNA
Eh già…l’allarme sociale, secondo il PD nostrano lo causano le camionette dell’esercito e non gli accoltellamenti, le risse, lo spaccio di droga , la prostituzione e le sentinelle nigeriane che controllano capillarmente il quartiere.
Come la mettiamo adesso?
Se il PD locale fosse coerente dovrebbe protestare per l’arrivo dell’esercito.
Se fosse onesto dovrebbe riconoscere almeno la legittimità della nostra richiesta dell’ottobre 2015, scusandosi di avere tentato di ridicolizzarci. Ma state tranquilli, non succederà.
Unica consolazione. Sono passati solo due anni ma l’idea che la criminalità sia solo una percezione nella nostra città ha subito una metamorfosi radicale che si è infine concretizzata in azioni allora definite populiste o leghiste o irricevibili, da chi adesso si propone di applicarle. La città , purtroppo, nel frattempo, si è deteriorata, e molti voti PD hanno preso il volo.
Che sia in atto un tentativo di recuperarli?
Too little too late.

M5S Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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