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Da: Stampa
Sabato 6 aprile, presso Lido delle Nazioni e Lido di Volano, si svolgerà la gara sportiva denominata “IRONDELTA DI PRIMAVERA”, tracciato triathlon medio, un’occasione per mantenersi in forma facendo attività sportiva all’interno del parco Delta del Po! La manifestazione avrà le seguenti modalità di svolgimento:

1) ore 8,00: ritrovo concorrenti dal Club Village Spiaggia Romea (L.Nazioni

2) ore 9,00: partenza prime batterie della frazione di nuoto (Lago delle Nazioni);

3) ore 9,30/9,40: partenza prime batterie della frazione di bicicletta per circuito sulla Strada Acciaioli, così come da piantina toponomastica allegata;

4) ore 13,30: termine frazione bicicletta ultimi concorrenti;

5) ore 13,30: termine gara presso Village Spiaggia Romea, previsto per primi concorrenti

6) ore 15,00/15,30: termine previsto ultimi concorrenti, sempre in Village Spiaggia Romea

Il percorso della corsa è interamente ricavato dalla pineta di Volano e il tratto del Lungomare di Volano fino all’ingresso di nuovo in Pineta, altezza dello stabilimento Balneare ISA. Questo tratto sarà delimitato sulla carreggiata destra da birilli segnaletici di una larghezza di 1 mt. Tale delimitazione verrà tolta alle ore 15.30. Gli incroci saranno presidiati dal Corpo dei Vigili Urbani e dalla Protezione Civile e, il maggior disagio arrecato per chi deve raggiungere il lido delle Nazioni, sarà prevedibile intorno alle ore 12,15/12,40. Per alcuni incroci di accesso al Lido può prevedersi una sosta di circa 10/15 minuti.
Quest’appuntamento rinnova l’interesse verso manifestazioni sportive che coniugano l’importanza di fare attività fisica con la fruizione di un ambiente naturale a disposizione di coloro vogliano scoprirlo ed apprezzarlo! Si precisa che l’ormai consolidato appuntamento con l’IRONDELTA formula sprint e olimpica, che si svolgeranno sempre a Lido delle Nazioni, è previsto per il mese di settembre.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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