Arriva nelle sale dell’Emilia Romagna “IL RACCONTO D’INVERNO” in diretta dalla Royal Opera House
Tempo di lettura: 3 minuti
Da organizzatori
Nexo Digital è lieta di presentare “IL RACCONTO D’INVERNO”
Dal palcoscenico della Royal Opera House in diretta via satellite nei cinema italiani
Mercoledì 28 febbraio alle 20.15
Il racconto di Shakespeare diventa un balletto di Christopher Wheeldon, con la musica di Joby Talbot
In Emilia Romagna aderiscono i seguenti cinema:
EMILIA ROMAGNA
Carpi
Space City
Ferrara
Apollo
Forli’
Astoria
Ravenna
Cinemacity
Riccione
Cinepalace
Rimini
Tiberio
Continua su oltre 1500 schermi cinematografici di tutto il mondo la stagione 2017-2018 del cartellone della Royal Opera House di Londra al cinema, che include gli incantevoli capolavori prodotti da The Royal Ballet.
Il settimo appuntamento, previsto per mercoledì 28 febbraio in diretta via satellite alle ore 20.15 sugli schermi di tutto il mondo (elenco delle sale italiane su www.nexodigital.it), è con Il Racconto d’Inverno, interpretato dal Royal Ballet in un superlativo adattamento del regista Christopher Wheeldon. La direzione musicale è a cura di Joby Talbot.
Dopo il successo delle Avventure di Alice nel paese delle meraviglie, con Il Racconto d’Inverno Wheeldon ha messo d’accordo critici e spettatori, che hanno accolto con entusiasmo questa storia originale e intensa, raccontata con raffinati passi di danza in quello che è ormai largamente considerato un classico del balletto moderno, una grande storia d’amore di William Shakespeare.
La trama narra la distruzione di un matrimonio a causa di una divorante gelosia, l’abbandono di una figlia e un amore apparentemente senza speranza. Eppure, con il rimorso e il rimpianto, dopo un ritorno alla vita che sembra miracoloso, alla fine il perdono e la riconciliazione potranno forse trionfare…
La produzione di Christopher Wheeldon, che include scene e costumi di grande impatto creati da Bob Crowley e la suggestiva musica di Joby Talbot, fa de Il Racconto d’Inverno un magistrale balletto narrativo moderno.
ECCO IL CALENDARIO DEI PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA STAGIONE 2017/2018
DELLA ROYAL OPERA HOUSE IN DIRETTA VIA SATELLITE AL CINEMA
THE WINTER’S TALE
BALLETTO IN UN PROLOGO E TRE ATTI
In diretta via satellite mercoledì, 28 febbraio 2018 ore 20.15
La storia d’amore e perdita di Shakespeare diventa un’avvincente e drammatica danza in questo adattamento per balletto di Christopher Wheeldon, con musiche di Joby Talbot
COREOGRAFIA CHRISTOPHER WHEELDON
MUSICHE JOBY TALBOT
Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli
CARMEN
OPERA IN QUATTRO ATTI
In diretta via satellite martedì, 6 marzo 2018 ore 19.45
La classica opera di Bizet vede come protagonista Anna Goryachova in questa intensa produzione di Barrie Kosky
BERNSTEIN CENTENARY
WAYNE MCGREGOR (NUOVO) | THE AGE OF ANXIETY | CHRISTOPHER WHEELDON (NUOVO)
TRE BALLETTI
DUE NUOVE PRODUZIONI
In diretta via satellite martedì 27 marzo ore 20.15
La Royal Ballet celebra il centenario della nascita di Leonard Bernstein con un programma a lui dedicato, con le coreografie di Wayne McGregor, Liam Scarlett e Christopher Wheeldon
COREOGRAFIE WAYNE MCGREGOR, LIAM SCARLETT, CHRISTOPHER WHEELDON
MUSICHE LEONARD BERNSTEIN
Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli
MACBETH
OPERA IN QUATTRO ATTI
In diretta via satellite mercoledì, 4 aprile 2018 alle ore 20.15
L’opera di Verdi basata sulla tragedia di Shakespeare è diretta da Antonio Pappano. Il cast stellare vede Anna Netrebko, Željko Lučić e Ildebrano D’Arcangelo
MUSICHE GIUSEPPE VERDI
REGISTA PHYLLIDA LLOYD
DIRETTORE D’ORCHESTRA ANTONIO PAPPANO
MACBETH ŽELJKO LUČIĆ
LADY MACBETH ANNA NETREBKO
BANQUO ILDEBRANDO D’ARCANGELO
Durata approssimativa: 3 ore 20 compreso un intervallo
MANON
BALLETTO IN TRE ATTI
In diretta via satellite giovedì, 3 maggio 2018 ore 20.15
Il potente racconto di Kennet MacMillan sul tragico amore tra Manon e Des Grieux è un capolavoro del balletto moderno, con musiche di Massenet
COREOGRAFIE KENNETH MACMILLAN
MUSICHE JULES MASSENET
Durata approssimativa: 2 ore 35 minuti compresi due intervalli
IL LAGO DEI CIGNI
BALLETTO IN QUATTRO ATTI
NUOVA PRODUZIONE
In diretta via satellite martedì, 12 giugno 2016 ore 20.15
La Royal Ballet presenta una nuova produzione del magnifico classico di Čajkovskij, con coreografie aggiuntive di Liam Scarlett e scenografie di John MacFarlane
COREOGRAFIE MARIUS PETIPA E LEV IVANOV
COREOGRAFIE AGGIUNTIVE LIAM SCARLETT E FREDERICK ASHTON
MUSICHE PYOTR IL’YICH ČAJKOVSKIJ
Durata approssimativa: 3 ore compresi due intervalli
Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE
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Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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