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Da Articolo 1 – MdP Ferrara

Si è costituito a Ferrara il Comitato cittadino promotore di “Articolo 1-MdP”, un movimento aperto nato per ricostruire un centrosinistra plurale e per radicare in tutte le comunità un campo di esperienze democratiche e progressiste legate alle culture liberali, ambientaliste, al mondo civico dell’associazionismo e del volontariato.
È urgente – anche a Ferrara – un nuovo impegno politico a sinistra che parta dai valori espressi dalla nostra Costituzione per dare all’Italia un futuro più giusto e democratico, e per contrastare l’avanzata di una politica populista e di una destra neofascista.

Il Comitato ferrarese di “Articolo 1-MdP” è stato fondato da:
– Alberto Guzzinati, professione macchinista. Dopo una vita di impegno sociale e politico, torna alla politica attiva per riaffermare l’importanza dei valori della dignità del lavoro.
– Stefania Guglielmi, avvocata ferrarese specializzata in diritto del lavoro e di famiglia, contrattista alla facoltà di economia, femminista, da sempre impegnata nell’associazionismo.
– Massimiliano De Giovanni, editore e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Da sempre impegnato nelle associazioni e nei comitati che chiedono il rispetto e la promozione dei diritti fondamentali. È stato Consigliere Nazionale Arcigay e Presidente di Arcigay Ferrara.
– Loredana Bondi, libera professionista come formatrice, già docente e dirigente scolastica, impegnata in diverse attività istituzionali e dell’associazionismo. Si occupa in particolare di temi inerenti il sistema socio educativo e scolastico.
– Luca Fiorini, operaio presso un’azienda del polo chimico e delegato sindacale della RSU, una sorta di Robin Hood che difende i lavoratori dai soprusi.

Il Comitato ferrarese di “Articolo 1-MdP” vuole essere un punto di riferimento per il più ampio elettorato di sinistra che chiede da anni una città più democratica ed equa, più partecipe e vivibile, più verde e ordinata.
Una città governata con onestà, trasparenza e correttezza, attenta ai bisogni quotidiani, con maggiore disponibilità all’ascolto, pulita e respirabile, in cui dignità e diritti siano sempre in primo piano.
– Una FERRARA DALLA PARTE DEI LAVORATORI: in un periodo caratterizzato da un imponente smantellamento dei diritti dei lavoratori e da una modifica strutturale delle relazioni industriali e del sistema lavorativo in generale, ora più che mai è indispensabile riportare diritti e dignità nel mondo del lavoro, tenendo conto di quell’oltre mezzo milione di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori che la grande crisi si è portata via, degli esodati, e dei tanti, troppi giovani che non trovano lavoro e sono costretti a fare scelte molto difficili.
– Una FERRARA ATTENTA AL SOCIALE, per la difesa dei diritti alla salute e all’assistenza sociale soprattutto delle fasce più deboli; per la salvaguardia dei servizi pubblici come bene comune per la crescita di una comunità coesa e solidale; per un sistema integrato qualificato che possa garantire tutti, contro ogni discriminazione di razza, di cittadinanza, di sesso e di orientamento sessuale, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, come ci insegna la Costituzione italiana soprattutto agli artt. 2, 3 e 4.
– Una FERRARA A VOLUMI ZERO, che arresti il consumo di suolo, che concentri l’attività edilizia nelle aree dismesse e già urbanizzate, che riqualifichi gli immobili abbandonati e in disuso, le aree verdi cittadine e soprattutto le zone più degradate di Ferrara, dall’acquedotto fino a via Oroboni, passando naturalmente per la stazione e il grattacielo.
– Una FERRARA CULTURALMENTE VIVA, capace di parlare più linguaggi, quello della cultura, dell’arte, della musica e del turismo. Una città in cui ragazzi con idee creative e voglia di sperimentare possano trovare spazi e occasioni per mettersi in gioco, ma anche una città che torni a puntare sulle sue tante eccellenze, che incentivi un turismo trasversale, che tuteli gli esercenti (non solo del centro storico) attraverso eventi diffusi, e che sia sempre più collettore tra pubblico e privato.

Il Comitato cittadino promotore di “Articolo 1-MdP” vuole essere la casa di tutti coloro disponibili a condividere questi importanti obiettivi.
La nostra politica è quella di difendere i diritti di tutti invece di arrogarsi diritti.
Saranno molte le iniziative pubbliche che saranno avviate nei prossimi mesi. Per unirvi a noi e partecipare, potete contattarci all’indirizzo email: articolo1mdpferrara@gmail.com

Il Comitato ferrarese di “Articolo 1-MdP”
Loredana Bondi
Massimiliano De Giovanni
Luca Fiorini
Stefania Guglielmi
Alberto Guzzinati

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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