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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

I risultati delle prime settimane di saldi estivi, partiti lo scorso 4 luglio, raccolti attraverso l’indagine congiunturale condotta da Confcommercio Emilia Romagna attraverso il Centro Studi Iscom Group, evidenziano un quadro di stabilità, seppure in un quadro ancora generalizzato di debolezza dei consumi.
L’indagine ha evidenziato che per il 52% degli operatori le vendite sono stabili rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un contributo alle vendite arriva anche dalle presenze turistiche: in particolare sulla nostra costa dove dopo queste prime due settimane di saldi il quadro generale conferma una tendenza all’insegna della stabilità.
“A due settimane dall’ avvio delle vendite di fine stagione – dichiara il presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni – i colleghi tracciano un quadro generale di stabilità, anche se il caldo straordinario di questi giorni ha certamente rallentato l’afflusso specie nelle ore pomeridiane”
Gli acquirenti confermano in pieno anche a Ferrara che ogni scelta viene assolutamente ponderata e programmata investendo sullo stretto necessario (58%), con una valutazione del prezzo particolarmente attenta (34%)
La calura ha favorito la vendita di capi tipicamente estivi: dalle t-shirt ai costumi e ai bermuda nell’ abbigliamento, ai sandali nelle calzature. Tra i prodotti di fascia medio-alta, ricercate le griffe per bambini, dove gli sconti permettono acquisti particolarmente convenienti a prezzi interessanti.
Nella nostra regione i valori della spesa pro-capite si attestano in media ai 72 euro. Il contenimento nei valori della spesa pro-capite è confermato anche dall’ analisi sulle fasce di spesa media, che vedono un incremento nel 2015, rispetto allo scorso anno, sia della fascia di spesa fino ai 50 euro (+11%), sia della fascia tra i 51 e i 100 euro (+ 2%).
“La rete commerciale a Ferrara così come in provincia dei punti vendita tradizionali – aggiunge il presidente Felloni – offre occasioni per acquisti eccellenti nel rapporto qualità/prezzo, con il vantaggio di un servizio accurato ed attento alle esigenze della clientela. E’ certo che si potrà un reale consolidamento di queste indicazioni sui consumi se si affermerà nei fatti l’abbassamento delle tasse, senza che intervenga l’innalzamento dell’IVA. Come dice il nostro presidente nazionale Sangalli è necessaria un azione di spending review sui conti pubblici ancora più incisiva e coraggiosa. Aggiungo a tutti i livelli.”
I saldi proseguiranno fino al prossimo 1° settembre.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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