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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Si è svolta questa mattina, giovedì 13 novembre una conferenza stampa nella sala Savonuzzi del Comune di Bologna (piazza Maggiore – BO) di presentazione di un documento elaborato dagli assessori e dai referenti dei Comuni di Ferrara, Bologna, Modena e Regio Emilia che contiene le “Proposte politico amministrative in Emilia Romagna”. Il documento è stato redatto in occasione di un primo incontro svoltosi a Ferrara nel settembre scorso tra gli Assessori allo Sport delle città di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia. Obiettivo dei rappresentanti istituzionali con delega allo Sport è “ripensare il ruolo della Sport nelle politiche della Regione Emilia Romagna”. Negli ultimi anni vi è stata da parte del Governo Regionale “poca attenzione rispetto alle politiche sportive” proprio a partire dalla delega, spesso insieme a quella della cultura, fattore che ne ha diminuito la rilevanza rispetto alle politiche culturali, e con il risultato di lasciare agli Enti Locali l’intero “peso” del sistema sportivo. Pertanto “ripensare” per “ripartire” e come primo passo con una delega regionale dove lo “sport” sia “centrale” questo per consentire una più ampia capacità di manovra, basti pensare all’impiantistica sportiva, ed al complesso di gestione degli impianti perlopiù svolta dal mondo dell’associazionismo sportivo, ovvero migliaia di impianti di proprietà pubblica gestiti e capaci di offrire servizi alla collettività, ma inseriti in un sistema normativo complesso e articolato, capace di “imbrigliarli” in una serie di responsabilità davvero importanti e demotivanti perché poste elusivamente a carico dei dirigenti delle società sportive, di cui molti, con formazione insufficiente per poter affrontarli.
Queste in dettaglio le linee emerse in quell’incontro, concetti ribaditi oggi in occasione della conferenza stampa.
Nell’ambito dell’impiantistica sportiva la Regione potrebbe intervenire con queste azioni:
Istituire un fondo di garanzia regionale, al fine di consentire la ripresa degli investimenti in impiantistica sportiva, ivi compresi gli interventi di manutenzione straordinaria, al fine di tutelare quelle associazioni sportive che decidono di investire sul patrimonio di proprietà pubblica.
Istituire un fondo da destinare ai soggetti che possono investire negli impianti sportivi in interventi rivolti al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili (Progetti di riqualificazione energetica).
Proporre al Governo attraverso la Conferenza Stato Regioni un progetto di sgravi fiscali per le associazioni sportive che investono sugli impianti pubblici, con tassazione zero agli intervento rivolti all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Valutare la fattibilità di istituzione da parte dei gestori della distribuzione del gas metano, dell’introduzione di una tariffa agevolata “sport” per i consumi negli impianti sportivi di proprietà pubblica.
Aggiornare la legge nr. 11 del 2007 “disciplina del modalità di affidamento della gestione di impianti sportivi di proprietà degli enti locali”, (es. istituendo procedure semplificate per gli impianti privi di rilevanza economica o con bilanci di gestione esigui).
Usufruire dei fondi della legge regionale 40 del 2002 anche per l’impiantistica sportiva.
Promuovere la costituzione di reti d’Impresa tra le Associazioni Sportive per la gestione di complessi sportivi di particolare rilevanza.

Promozione Sportiva e Manifestazioni Sportive
Aggiornare la legge 13 del 2000 “Norme in materia di Sport”, in virtù della recente abolizione delle Province ed alla riforma del titolo V della Costituzione attualmente in atto.
Costituire una rete dei grandi eventi sportivi organizzati nel territorio regionale al fine di ottenere un calendario regionale da promuovere nel circuito del Turismo.

Impegni
Negli ultimi anni, gestire un associazione sportiva, è diventato particolarmente complicato ed impegnativo, senza trascurare le responsabilità , questo potrebbe comportare in poco tempo ad una diminuzione della rete di associazioni, perché, spesso ci si dimentica che, nella maggioranza dei casi, parliamo di volontari. Da un lato la crisi del volontariato sportivo, e dall’altro la diminuzione dell’attività sportiva svolta in forma organizzata ed il conseguente aumento di quella svolta in forma autonoma, potrebbe determinare, in poco tempo, la chiusura di realtà sportive, il tutto “accelerato” dalla crisi economica in atto. Il risultato porterebbe ad una riduzione di un vero è proprio “capitale sociale” . Per questo assumersi l’impegno di attivarsi al fine di ridurre la burocrazia anche attraverso la semplificazione soprattutto in campo fiscale potrebbe aiutare molto le associazioni sportive ed i loro dirigenti.
Nel gennaio 2016( Decreto Balduzzi) scadrà il termine entro il quale ogni realtà sportiva e/o impianto sportivo dovrà dotarsi di defibrillatore semi automatico, si rischia di arrivare alla scadenza senza aver dotato i propri impianti lasciando sole le società sportive, ma al tempo stesso, ci si dovrà assicurare che chi svolge attività all’interno di palestre e strutture sportive date in concessione ne sia dotato ( es. uso delle palestre in orario exstrascolastico).

I firmatari delle proposte
Luca Rizzo Nervo, Assessore allo Sport del Comune di Bologna
Simone Merli, Assessore allo Sport del Comune di Ferrara
Giulio Guerzoni, Assessore allo Sport del Comune di Modena
Alberto Manzotti, Consigliere di Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia

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COMUNE DI FERRARA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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