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Da Comune di Copparo

Presentato in consiglio comunale l’assestamento di bilancio 2017. A darne notizia è l’assessore alle politiche finanziarie del Comune di Copparo, Enrico Bassi, che ha presentato i conti anche alle commissioni consiliari.
«L’occasione è utile per tirare un po’ di somme – afferma l’assessore – e per fare una prima valutazione circa l’anno finanziario. Durante il 2017 spicca un dato su tutti, che è quello relativo all’ammontare dei contributi vinti dal Comune di Copparo grazie soprattutto ai bandi regionali. Volendo limitare lo sguardo al piano investimenti e sommando i progetti di Villa Mensa, riqualificazione del centro cittadino, edilizia scolastica e cultura, l’Ente ha potuto iscrivere a bilancio più di 340.000 € di risorse».
La maggior parte degli interventi – avendo natura di investimento – avrà esecuzione da qui al prossimo anno e sarà gestita in stretto contatto con PatrimonioCopparo srl.
«Il dato politico più rilevante – secondo l’assessore – è che l’intera programmazione di questa Giunta potrà essere realizzata e che tutto quanto aggiudicato non peserà sui contribuenti, andando così ad aumentare la capacità del bilancio comunale. È stato fondamentale stringere i rapporti con la Regione Emilia-Romagna, che in questo senso ha saputo cogliere molte istanze dei Comuni, tra cui le nostre».
Per quanto riguarda gli interventi del 2018, la Giunta comunale sta lavorando agli schemi di bilancio, dandosi come priorità quella della sicurezza.
«Puntiamo a presentare al Consiglio comunale, alle forze sociali e ai cittadini del territorio la proposta del nuovo bilancio in tempi ravvicinati, – prosegue Bassi – così da guadagnare tempo e rispondere alle esigenze sia di Copparo centro che delle Frazioni. Dopo anni di risorse calanti possiamo dunque dire che stiamo recuperando una fetta di investimenti, anche se il lavoro da fare è sicuramente ancora molto».
Tra gli altri dati che compongono i conti del 2017 vi è poi un progetto che riguarda la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali e ciclabili. A questo proposito, il Comune presentò a inizio anno la candidatura sul nuovo fondo nazionale voluto dal Governo, che tuttavia non è stata finanziata. «Il progetto era assolutamente valido – conclude l’assessore – e dunque, cogliendo le necessità rappresentate dai cittadini su alcune intersezioni particolari del traffico e coerentemente agli investimenti per l’utenza debole della strada gestiti dall’assessorato ai lavori pubblici, interverremo direttamente come Comune per finanziare gli interventi. La relativa copertura economica è già stata adottata in giunta».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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