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da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

“Un sano rapporto con il nostro nutrimento nel cibo e nelle relazioni: il metodo dei 12 passi”. E’ il titolo dell’incontro di pubblica informazione del Gruppo “Cibo&Gioia” che avrà luogo martedì 3 febbraio ore 16.30 presso Agire Sociale CSV, alla Casa del Volontariato in via Ravenna 52 a Ferrara.
Nell’occasione il presidente nazionale Francesco M. e la fiduciaria Marina P. interverranno sul percorso messo in atto da Cibo&Gioia, associazione di persone che si incontrano per aiutarsi a risolvere il loro problema comune: il rapporto non equilibrato con il cibo. Unico requisito per fare parte del gruppo di auto aiuto è il desiderio di stare bene. Il metodo utilizzato è quello dei Dodici Passi elaborato dagli Alcolisti Anonimi e poi ripreso da centinaia di altre associazioni nel mondo, perché l’auto-aiuto si è rivelato lo strumento migliore e più efficace nel combattere contro le diverse forme di dipendenza.
“Nel gruppo abbiamo trovato uno stile di vita che ci permette di vivere senza il bisogno di nutrirci in modo sbagliato”, dice Marina P. di Cibo&Gioia, associazione che garantisce l’anonimato dei suoi componenti. “Crediamo che il nutrirsi in modo sbagliato sia una malattia progressiva, fisica, mentale e dell’anima, che in passato ci ha portato a fare scelte sbagliate ma che può essere arrestata. Non c’è vergogna ad ammettere di avere una dipendenza, la cosa più importante è fare qualcosa per affrontarla e risolverla. Cibo&Gioia è per tutti, ma solo tu puoi decidere chiedendoti se il tuo atteggiamento verso il nutrimento è sereno ed equilibrato o se c’è qualcosa che non va. Invitiamo a partecipare alle riunioni al nostro gruppo più vicino per poi decidere”.
Cibo&Gioia si incontra a Ferrara presso il CSV (ogni martedì dalle ore 16.30 alle 18.30), al Grattacielo in viale Cavour 114 il sabato pomeriggio, a Copparo presso Palazzo Zardi (ogni martedì dalle ore 21 alle 22.30), a San Giuseppe di Comacchio nei locali della Parrocchia in piazza Rimembranze 1 (ogni lunedì dalle ore 21 alle 22.30). Contatti: cell. 347.4808172 – presidenzaciboegioia@gmail.com

incontro 3 febbraio 2015 –pdf

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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