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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Almeno 250 i partecipanti alla seconda edizione di “In tavola con le Arti”, promosso da Associazione cuochi professionisti, Cna

Almeno 250 persone hanno riempito, l’altra sera, gli antichi saloni di Palazzo Roverella, in risposta all’invito lanciato dall’Associazione professionale cuochi (Apci) – delegazione di Ferrara che, in collaborazione con Cna ed Ecipar, Associazione Giulia e Strada dei vini e dei sapori, ha promosso la seconda edizione di “In tavola con le arti”, serata di gastronomia e creazioni artistiche ispirate ai prodotti e alle eccellenze del territorio. Felici gli organizzatori per il successo dell’iniziativa, alla quale ha preso parte il prefetto di Ferrara dott. Michele Tortora; convinto sostenitore lo stesso presidente del Circolo Negozianti, Giovanni Piepoli, che ha messo a disposizione la prestigiosa sede. Tra assaggi e degustazioni, preparati dagli chef dell’Apci, premiazioni di piatti innovativi e di opere d’arte, con lotteria finale delle migliori creazioni di pittura, fotografia, scultura e poesia in mostra, l’iniziativa ha avuto uno svolgimento intenso, coinvolgendo gli entusiasti invitati.
“Vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno voluto dare il proprio contributo alla riuscita della nostra iniziativa” dichiarano il presidente dell’Associazione cuochi Nicola Ferrari e il tesoriere Michele Caruso, che tengono a sottolineare come la finalità principale dell’evento sia quella di far conoscere sempre meglio le tradizioni e le eccellenze del nostro territorio, reinterpretandole in modo moderno. Un impegno, il cui frutto è stato destinato ad obiettivi di importante valore sociale: infatti, l’incasso della vendita delle opere d’arte, all’incirca mille euro, è stato devoluto all’Associazione Giulia che, da quasi vent’anni, si dedica a progetti per l’oncologia pediatrica.
Accanto agli chef, con l’importante presenza di Sergio Ferrarini, delegato dell’Apci di Milano, l’altra sera hanno debuttato in questa veste gli operatori della ristorazione, che hanno da poco concluso il corso di aggiornamento professionale organizzato da Ecipar e Cna, in collaborazione con la stessa Associazione cuochi. “Una esperienza importante – spiega Laura Salani, presidente di Cna Alimentare – perché nel nostro mestiere è necessario aggiornarsi continuamente ed essere attenti alle novità”. Infine, la giuria chiamata ad esprimersi sui migliori piatti della serata ha dichiarato vincitore della seconda edizione di “In Tavola con le arti” gli gnocchetti di carote del Delta con ragu di salamina da sugo, presentati dagli chef Cinzia Poletti e Michele Caruso. Primi tra gli artisti in mostra, invece, Marzia Caruso con il dipinto dedicato all’anguilla di Comacchio, secondi a pari merito la poetessa Nilla Caveduri e lo scultore Nando Stevoli, terzo il fotografo Emanuele Romanelli.
Nelle foto: il gruppo degli organizzatori della odierna edizione di “In Tavola con le arti” e una immagine di un momento della serata

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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