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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Borse di studio rimodulate per garantire la più ampia copertura degli aventi diritto, benefici anche per i dottorati di ricerca e borse internazionali per frequentare atenei all’estero. Orientamento al lavoro come ultimo segmento del diritto allo studio. L’assessore Bianchi: “L’Emilia-Romagna tra le poche Regioni che riescono a garantire con continuità i benefici a tutti gli studenti idonei”.

Bologna – Ampliare il numero dei destinatari degli interventi di diritto allo studio universitario, sostenere le esperienze internazionali degli studenti e accompagnare i laureandi e i neo laureati verso il lavoro. Sono gli obiettivi prioritari del Piano regionale degli interventi e dei servizi per il diritto allo studio per il triennio 2016-2018, approvato dalla Giunta regionale e oggi all’esame della Commissione assembleare “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità”, che ha espresso voto favorevole.
Sono più di 20 milioni di euro le risorse proprie che la Regione conta di mettere a disposizione ogni anno nel triennio per il diritto allo studio, gestite dall’Azienda regionale Er.Go, insieme alle risorse provenienti dal gettito della tassa regionale per il diritto allo studio universitario e le risorse del Fondo integrativo nazionale. Dal confronto con le Regioni che hanno il maggior numero di studenti iscritti, l’Emilia-Romagna registra la maggior spesa per le borse di studio: 71 milioni di euro contro i circa 58 milioni di euro di Toscana e Lombardia, e circa il 49 milioni del Lazio (dati Miur a.a. 2014-2015).
“Il sistema universitario regionale è caratterizzato da una forte attrattività, favorita dalle politiche e dai servizi attivati in modo integrato sia dagli Atenei che dalla Regione attraverso Er.Go – spiega l’assessore regionale all’Università,Patrizio Bianchi – L’Emilia-Romagna è tra le poche Regioni che riescono a garantire con continuità i benefici a tutti gli studenti idonei. Investire sulle persone continua ad essere il nostro impegno per realizzare un modello di società capace di ridurre le disuguaglianze economiche e territoriali, favorire la mobilità sociale, valorizzare le differenze e garantire ai più giovani di crescere in una regione europea”.
In Emilia-Romagna, rispetto al totale degli studenti iscritti ai quattro Atenei regionali e alle sedi decentrate di Piacenza dell’Università Cattolica e del Politecnico di Milano, il 67% provengono da province diverse dalla sede del corso, e il 42,2% da altre regioni. Dall’anno accademico 2007/2008, l’Emilia-Romagna è sempre riuscita ad erogare un beneficio al 100% degli idonei. Nell’anno accademico 2014-2015 si è concesso un beneficio a 19.265 studenti, con un incremento di oltre il 4% di idonei rispetto all’anno precedente. Un risultato ottenuto grazie all’impegno finanziario regionale, alla politica di razionalizzazione delle spese attuata dall’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori e alla collaborazione con gli Atenei della regione. I posti letto attualmente disponibili sul territorio regionale sono 3.504, suddivisi in 45 residenze. Sono 76 i punti ristorativi attivi in regione, di cui 12 mense, che nel 2015 hanno erogato oltre 2 milioni di pasti.

Misure di sostegno economico
Per raggiungere la più ampia copertura delle borse di studio, la Regione nel prossimo triennio intende riadeguare gli importi degli interventi e aggiornare le soglie economiche di accesso ai nuovi valori ministeriali. La borsa di studio per le diverse categorie di studenti In Sede, Fuori sede e Pendolari potrà essere composta in quota in denaro e in quota in servizi gratuiti (abitativo e/o ristorativo). Potranno essere messe a punto esperienze diversificate, a seconda del contesto territoriale e in ragione della diversa consistenza dei servizi presenti. Inoltre viene prevista la possibilità di accesso alle borse di studio anche per gli studenti iscritti ai corsi di dottorato che non beneficiano di altre forme di sostegno.

Internazionalizzazione
Oltre 3 mila e 700 studenti, ossia un quinto dei destinatari del diritto allo studio universitario in Emilia-Romagna, ha nazionalità estera. Già da qualche anno Er.Go ha realizzato uno sportello specificatamente dedicato agli studenti internazionali, a cui si è affiancato un servizio di consulenza e accompagnamento per i ragazzi ancor prima del loro arrivo in Emilia Romagna e durante il primo periodo all’Università.
La dimensione internazionale della formazione universitaria ha una duplice valenza: da un lato rappresenta un fattore di attrattività sul territorio regionale di giovani talenti e dall’altro costituisce una componente ormai essenziale della formazione universitaria affinché i giovani si presentino preparati nella competitività globale del mercato del lavoro. Per sostenere gli studenti iscritti ad un Ateneo regionale che per conseguire la laurea debbano frequentare un Ateneo internazionale il Piano mette in campo lo strumento della “borsa internazionale”, da definire nell’importo anche in base alla durata del soggiorno all’estero. Per gli studenti invece iscritti ad un Ateneo internazionale che devono frequentare per un periodo un Ateneo della regione, si interverrà fornendo servizi abitativi e ristorativi, con tariffe da definire anche in collaborazione con gli Atenei.

Orientamento al lavoro per laureandi e neo laureati
Il Piano prevede una misura dedicata agli studenti borsisti degli ultimi anni di corso e dei neo laureati, in collaborazione coi servizi di placement delle Università e con quelli dell’Agenzia regionale per il Lavoro. Nel corso del 2015 Er.Go ha già gestito, in integrazione con i Centri per l’impiego e nell’ambito di Garanzia Giovani, 169 percorsi di orientamento specialistico realizzati a Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Parma. L’orientamento al lavoro diventa così un ulteriore segmento delle politiche del diritto allo studio universitario per supportare gli studenti nella fase di transizione al lavoro.

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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