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Da: Regione Emilia Romagna

I risultati di due bandi regionali: risorse europee del Por Fesr 2014-2020. A 209 Pmi emiliano-romagnole 4,7 milioni per progetti di promozione ed export nonché per partecipare a eventi fieristici all’estero: previsti 18 milioni di investimenti. A ulteriori nove start up oltre 1 milione per avvio e consolidamento dell’attività

Bologna – Sono 209 le aziende emiliano-romagnole che, puntando per il proprio business oltre i confini, possono beneficiare di 4,7 milioni di euro di contributi per progetti di promozione ed export nonché per partecipazione a eventi fieristici all’estero. Le risorse, messe a disposizione dalla Regione con Fondi europei Por Fesr 2014-2020, genereranno investimenti complessivi pari a oltre 18 milioni. A Questo si aggiunge un milione di euro per 9 start up, piccole e microimprese, per progetti di avvio ed espansione ad alto contenuto innovativo, in grado di generare nuove nicchie di mercato e opportunità occupazionali.

Sono i primi risultati di due bandi regionali uno dedicato ai servizi di consulenza per ottenere certificazioni di export sui mercati internazionali, registrazioni di marchi e in generale per trovare nuovi clienti all’estero, il secondo invece incentrato al sostegno della capacità di creare nuova imprenditoria.

“Affinché l’Emilia-Romagna sia sempre più competitiva– dichiara l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi– sui mercati internazionali è necessario sostenere le piccole e medie imprese che esportano, una priorità a cui diamo seguito utilizzando al meglio i Fondi europei. Altrettanto importante è rafforzare la capacità di fare impresa del nostro sistema produttivo, un impegno confermato dal bando Por Fesr per le start up innovative, punto di forza per il futuro, che quest’anno è giunto alla terza edizione”.

Le imprese
Per quanto riguarda il bando a sostegno dell’export, Il contributo regionale sarà concesso a fondo perduto per il 30% delle spese ammissibili (massimo 30mila euro). A livello provinciale, saranno finanziate 60 imprese a Modena, per un totale di contributi pari a 1.290.836 euro, 45 a Bologna (1.045.990 euro), 28 a Forlì-Cesena (687.285 euro), 23 a Ravenna (489.284 euro), 19 a Reggio Emilia (353.988 euro), 13 a Parma (322.614 euro), 10 a Rimini (238.761 euro), 7 a Piacenza (189.115 euro) e 4 a Ferrara (87.650 euro).

Le startup
Con il bando rivolto alle startup innovative, ancora in corso per una seconda finestra fino al 30 novembre 2018, saranno finanziate 3 imprese in provincia di Bologna, 2 a Ravenna e le restanti a Parma, Reggio Emilia, Forlì-Cesena e Rimini.

Le graduatorie delle imprese e delle start up ammesse a finanziamento sono online sul sito fesr.regione.emilia-romagna.it sul portale ER della Regione.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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