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22 Dicembre 2015

Autori a corte Natale 2015

Tempo di lettura: 2 minuti


La rassegna “Autori a corte” torna anche a Natale per presentare autori locali e, perché no, per dare buone idee come strenne editoriali da regalare ad amici e parenti. L’evento si tiene in due serate, questa sera e domani, alle ore 19 alla Estense, di seguito il programma dettagliato:

Martedì 22 dicembre dalle ore 19.00, presso la Sala Estense (Piazza Municipale):

Giallo Piccante (Dieci racconti), a cura di Antonio di Bartolomeo e scritto da Anna Ronzulli, Roberto Bazzani, Angela Bulgarelli, Guido Poletto, Simona Margotto, Giuseppina Caroselli, Marco Goberti, Giuseppe De Vita, Loredana Berardi e Sergio Tracchi; edito da Este Edition. L’incontro è moderato da Riccardo Roversi.

Pedalando verso Caponord (Un sogno lungo 30 giorni…) di Ilaria Corli e Marco Nagliati, Edizioni La Carmelina. L’incontro è moderato da Enrico Balestra, presidente Uisp Ferrara.

Gli uomini e l’amore di Antonella Boralevi, edito da Bompiani. L’incontro è moderato da Marco Zavagli, direttore del quotidiano online Estense.com. Durante la serata Riccardo Roversi interviene brevemente riguardo la sua opera Ferrara (Guida essenziale), edita da Este Edition. Gli incontri sono intervallati da degustazioni delle ditte Distillerie Moccia, Cantine Zanatta Roberto e panificio Dellepiane.

Mercoledì 23 dicembre dalle ore 19.00, presso la Sala Estense (Piazza Municipale):

Govoni 50, a cura di Matteo Bianchi e scritto da Pierluigi Casalino, Emilio Diepo, Raimondo Galante, Davide Grandi, Marco Gulinelli, Filippo Landini, Rita Marconi, Rita Montanari, Matteo Pazzi, Roberto Pazzi, Edoardo Penoncini, Massimo Roncarà, Eleonora Rossi, Riccardo Roversi, Lucio Scardino e Valentino Tartari; Edizioni La Carmelina. L’incontro è moderato da Anna Quarzi.

Incitamento alla politica di Sergio Gnudi, Edizioni La Carmelina. L’incontro è moderato da Fabio Ziosi, giornalista.

La cattedrale dei morti di Marcello Simoni, edito da Newton Compton editori. L’incontro è moderato da Cinzia Boccaccini.

Ho vissuto (il mio cammino di Santiago), di Paolo Franceschini; Edizioni la Carmelina, collana Autori a corte. L’incontro è moderato da Nicola Franceschini, giornalista di Telestense. Gli incontri sono intervallati da degustazioni delle ditte Distillerie Moccia, Cantine Zanatta Roberto e panificio Dellepiane.

La rassegna letteraria gode del patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara ed è organizzata dall’associazione Charles Bukowsky.

Info: Info: www.autoriacorte.onweb.it

autoriacorte@libero.it

0532 1825598; 392 9452716

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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