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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il Comune di Comacchio, in rete con le istituzioni scolastiche e con l’associazionismo locale, aderisce al progetto di contrasto della criminalità mafiosa e si fa promotore della cultura della legalità.

Ha preso avvio un importante progetto di prevenzione della criminalità mafiosa e di promozione della cultura della legalità, denominato “Quando Comunità fa rima con Civiltà e Legalità”, rivolto alle scuole del territorio, frutto di un accordo di programma tra l’Amministrazione Comunale e la Regione Emilia Romagna.
Sono sotto gli occhi di tutti i frequenti fenomeni di corruzione e di illegalità che i media ci documentano quotidianamente e solo con un’educazione alla legalità a partire dalla scuola, si può cambiare, promuovendo una cultura improntata sui valori di giustizia ed equità.
Il progetto consiste nella realizzazione di azioni educative e formative, con particolare riferimento al mondo della scuola, per fornire ai giovani studenti elementi conoscitivi su fenomeni complessi quali corruzione, mafia, criminalità organizzata, attraverso una rete di collaborazioni e sinergie tra istituzioni società civile.
Le azioni e le iniziative sono volte ad informare e a sensibilizzare anche la cittadinanza, oltre che il mondo scolastico sulle tematiche della legalità, della democrazia e sull’importanza del rispetto delle regole, contro ogni forma di corruzione ed ingiustizia.
Nel mese di ottobre sono partiti presso le scuole secondarie di 1° grado degli Istituti Comprensivi di Comacchio e Porto Garibaldi i “Laboratori della legalità” condotti dall’Associazione Pereira. Avvalendosi di documentari e testimonianze, l’associazione ha ricostruito i meccanismi delle mafie sotto i suoi numerosi e molteplici aspetti. Le scuole hanno la possibilità di incontrare un testimone di giustizia in carne ed ossa, che, con il suo vissuto, li fa calare in una realtà sempre più concreta.
Nelle scuole primarie partirà nel mese di novembre l’azione denominata “La legalità nel piatto”: il progetto si inserisce all’interno dell’esperienza di “Libera Terra”, cooperativa sociale che ogni anno impegna migliaia di giovani e volontari nei campi di lavoro che, liberano terreni ed energie che erano state imprigionate dalla mafia.
Gli alunni grazie alla collaborazione della ditta Camst, fornitrice del servizio di refezione scolastica e della cooperativa sociale Girogirotondo , approfondiranno l’argomento della lotta alla mafia durante il momento della refezione stessa e potranno assaggiare cibi coltivati nelle terre confiscate alla mafia.
Il 26 novembre 2015 alle ore 18 presso il Circolo Culturale e Ricreativo “Laguna” ripartiranno le attività del Teatro Comunitario, a cura del Teatro Nucleo di Pontelagoscuro, sotto la regia di Natasha Czertok. Nell’ambito di questo progetto i laboratori saranno due, uno dei quali in continuità con l’esperienza iniziata nel 2014 con il progetto regionale Community Lab e il gruppo teatrale locale comunitario Temperamenti, nato da quell’esperienza ed un secondo laboratorio “A voce Alta”, presso l’Istituto di istruzione secondaria di secondo grado “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi. Le due attività, accomunante dallo stesso filone e canovaccio con tematiche legate alla lotta per la legalità e all’antimafia, si intersecheranno e promuoveranno lo scambio intergenerazionale con portavoce gli stessi attori. Entrambi i laboratori teatrali saranno operativi anche in condivisione, per dare origine ad uno spettacolo finale. Da sottolineare che il laboratorio teatrale comunitario è aperto a tutti, dai 12 ai 90 anni ed è gratuito.
Anche il Consiglio Comunale dei ragazzi lavorerà sul tema specifico “La lotta contro la mafia raccontata con gli occhi dei ragazzi agli adulti.”
Il percorso chiuderà nella primavera 2016 con un evento aperto alle scuole e a tutta la cittadinanza: un incontro pubblico con la testimonianza del giovanissimo gruppo di ragazzi de “Il Tappeto di Iqbal”, compagnia teatrale del quartiere Barra di Napoli che con musica, acrobazie e giocoleria, testimonieranno come, in prima persona, hanno affrontato il tema della camorra e della dispersione scolastica. L’evento vedrà il susseguirsi di attività quali rappresentazioni teatrali e proiezioni cinematografiche.
L’Amministrazione Comunale ringrazia la rete attiva di soggetti, che rappresentano la vera forza ed originalità del progetto, dalla scuola, alle associazioni femminili locali, l’Udi-Spazio donna di Comacchio dalla Cooperativa Teatro Nucleo di Pontelagoscuro, all’Associazione Pereira di Bagnacavallo , sino al laboratorio teatrale comunitario TemperaMenti, dall’Associazione Libera Terra , alla ditta Camst di Ravenna.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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