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IL DISAGIO GIOVANILE: cosa fa l’Amministrazione Comunale?

Negli ultimi mesi – anche nella nostra Comunità – frequenti sono stati gli episodi inquietanti legati al malessere dei giovani. Gli ambiti più preoccupanti di questa crisi generalizzata sono sicuramente quello della salute psico-fisica (disturbi alimentari, depressione, dipendenze,
aggressività, autolesionismo, isolamento sociale, ecc.), dell’istruzione/formazione (in aumento l’abbandono scolastico), e dell’utilizzo esasperato del web.

Questo malessere giovanile generalizzato è stato rilevato ed analizzato da molte ed autorevoli ricerche che sono state pubblicate recentemente (ad es. Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza), tra le quali è sicuramente di grande interesse – sia per la qualità dello studio che
per la sua modulazione a livello locale – quella curata dal nostro Osservatorio Adolescenti in collaborazione con la Regione Emilia Romagna.
Il Comune di Ferrara ha una lunga tradizione di Servizi e progetti rivolti ai giovani: l’Agenzia Informagiovani, Area giovani, l’Unità Mobile, Sonika, l’Osservatorio e Promeco.
Riteniamo che questo patrimonio vada salvaguardato e potenziato anche nell’ottica dei “Patti educativi di Comunità”, che vedono Scuole, Enti Locali, Istituzioni pubbliche, private e del Terzo Settore operare sinergicamente, sottoscrivendo specifici accordi per creare un’alleanza educativa, civile e sociale per sostenere i giovani e le loro famiglie.

Come ribadito dall’Osservatorio nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza (Maggio 2021): “Sono indispensabili progetti sul territorio che prevedano attività appositamente pensate per questo ciclo di vita”, dal supporto psicologico alla necessità di percorsi di orientamento (studio e lavoro) anche individuale, a momenti di aggregazione, di espressione di creatività ecc.

Recentemente l’Assessora Micol Guerrini in un articolo sulla stampa locale ha espresso preoccupazione per i risultati emersi dalla ricerca svolta dall’Osservatorio Adolescenti e – per quanto riguarda le azioni messe in campo dall’Amministrazione al riguardo – ha parlato piuttosto
genericamente ed unicamente dell’organizzazione di “momenti di ascolto” per contrastare l’abbandono scolastico.
La risposta dell’Assessora è, a nostro parere, assolutamente insoddisfacente.

Ancora una volta NON si intravede una strategia di più ampio respiro, una riflessione, una elaborazione che dia il senso di un programma , di un’idea, di un obiettivo da perseguire.
Pertanto le domande che poniamo all’Amministrazione sono queste:
1. Come sta gestendo i servizi già esistenti per i giovani?
2. Ha intenzione, in questo contesto di crisi e di emergenza sociale, di valorizzarli e potenziarli per meglio affrontare le sfide che ci troviamo di fronte?
3. Questa Giunta intende assumere il ruolo di referente di un Patto Educativo della nostra comunità investendo risorse per dare finalmente risposte concrete al disagio dei nostri giovani?

Azione Civica Ferrara, Gruppo Politiche Giovanili

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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