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da: ufficio stampa Cciaa di Ferrara

Govoni: “Senza banda larga competitività a rischio”. Pronto il piano straordinario dell’Ente di Largo Castello per la digitalizzazione e l’ammodernamento tecnologico delle imprese ferraresi

Banda larga e ultra larga, informatizzazione dei processi aziendali e ammodernamento tecnologico delle imprese, in particolare piccole e medie. Queste le finalità del piano straordinario per la digitalizzazione delle imprese, che la Giunta della Camera di commercio di Ferrara renderà operativo già nelle prossime settimane con l’obiettivo di aiutare le imprese a migliorare il proprio business, contenendo i costi, aprendo a nuovi canali di comunicazione con la clientela ed entrando in mercati ancor più interessanti per i propri prodotti. Un pacchetto di misure e di agevolazioni, quello messo a punto dall’Ente di Largo Castello, in linea con l’Agenda digitale europea e che, una volta realizzato, contribuirà a far si che la nostra provincia si metta alla pari con i più avanzati sistemi territoriali italiani.

“Nel nostro Paese – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio – mancano 25 miliardi all’anno di investimenti in Ict rispetto al resto del mondo, pari a due punti di Pil. Nonostante i segnali di cambiamento l’Italia non cresce – ha aggiunto Govoni – gli Usa crescono proprio grazie al digitale”. Innovazione, dunque, è anche digitalizzazione, secondo un sapiente mix di infrastrutture immateriali e materiali. Per questo, quando si parla di mancate svolte tecnologiche, il pensiero della Camera di commercio non può non andare alle troppe aree della provincia, comprese quelle più avanzate, ancora prive della banda larga. “Ridurre il digital divide e accompagnare il processo di alfabetizzazione delle imprese, attraverso il supporto delle associazioni di categoria – ha concluso il presidente della Camera di commercio, è tra le nostre priorità”.

Il piano in 3 punti della Camera di commercio
Le associazioni di categoria forniranno alle imprese che ne faranno richiesta un servizio di consulenza individuale personalizzata in materia di banda larga e digitalizzazione dei processi. Il servizio di consulenza supporterà gli imprenditori a comprendere quali sono e come funzionano i servizi disponibili con la banda larga, dettagliandone tipologie, caratteristiche, modalità d’utilizzo, costi e benefici (capacità di estendere la copertura geografica senza un aumento significativo di costi, nuovi servizi quali l’assistenza post vendita diretta anche in geografie remote, riduzione dei costi di trasferta, migliore qualità dello scambio di informazioni con clienti e fornitori con riduzione di errori e miglioramento dei tempi di risposta, spostamento in sede di parte delle attività oggi svolte da partner in geografie lontane,…).
Contributi alle imprese per l’attivazione di un servizio di connettività a banda larga e ultra larga
Misura A: finanzierà la prima attivazione di un servizio di connettività a banda larga per una propria sede/unità locale a condizione che la velocità minima in downstream sia almeno pari a 2 Mbps con una banda minima garantita di almeno 256 kbps o un upgrade di connessione tramite attivazione di un servizio di connettività a banda larga con banda minima garantita almeno doppia rispetto a quella del servizio di connettività già attivo.
Misura B: finanzierà la prima attivazione di un servizio di connettività a banda larga o un upgrade di connessione per una propria sede/unità locale a condizione che la velocità minima sia di 8 Mbps simmetrici con una banda minima garantita di almeno 1024 Kbps.
Raccolta di manifestazioni di interesse per disporre di un hot-spot Wi-Fi
Per la realizzazione di questo obiettivo, la Camera di commercio offrirà l’accesso ad internet attraverso un sistema hot spot wireless da installare:
in aree artigianali, industriali e commerciali;
in aree a preminente vocazione turistica (es. litorali, centri storici, porti turistici);
in aree di interesse culturale (es. siti archeologici, musei, monumenti).

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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