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Un concorso letterario nazionale, patrocinato dal Comune di Polesella, per narrativa edita, inedita e saggistica storica, ideato e promosso dall’associazione culturale Soffitte in Piazza. Sarà pubblicato entro il mese di dicembre sul sito del Comune il bando rivolto sia a scrittori sia a ricercatori storici, autori di opere che saranno selezionate da una giuria di esperti e premiate a giugno 2022.
Il concorso si inserisce tra le iniziative culturali offerte dal Comune di Polesella e, in particolare, nell'ambito della rassegna letteraria Parole Chiave che da ottobre ha portato in paese scrittori di interesse nazionale come Paolo Roversi, Fausto Vitaliano e Gianluca Morozzi.
Il bando prevede che le opere dovranno essere inviate in formato digitale entro il 13 marzo, i testi letterari editi e inediti a tema libero saranno letti, in prima battuta, da un gruppo di lettori forti che potranno esprimersi sui manoscritti, mentre successivamente le opere saranno valutate da una giuria tecnica che decreterà il vincitore. Per gli editi, la giuria sarà presieduta da Gianluca Morozzi, per gli inediti dall’editore Emilio Alessandro Manzotti. I saggi storici, sul tema Società e conflitti nel novecento italiano, europeo e globale, invece, passeranno al vaglio di una giuria di esperti, tra i quali lo scrittore Massimo Carlotto, presieduti dal sindaco Leonardo Raito.
Per quanto riguarda i vincitori, l’opera inedita sarà premiata con la pubblicazione del romanzo da parte della casa editrice bolognese BookTribu. Agli autori di opere edite e di saggistica vincitori sarà consegnato un riconoscimento e sarà, inoltre, curata una promozione attraverso media e canali social.
“Da tempo, assieme al sindaco Raito, pensavamo di realizzare un evento di questo tipo a Polesella –
spiega il vicesindaco Consuelo Pavani – pertanto, è stata favorevolmente accolta la proposta di patrocinio al concorso da parte di Soffitte in Piazza, associazione che nel tempo ha consolidato un ruolo fondamentale nella promozione della storia e della cultura del nostro paese. Ritengo questo premio un primo traguardo lungo un percorso di eventi letterari che hanno avvicinato Polesella a numerose case editrici e ad autori, sia locali sia di fama nazionale e internazionale. Un sogno che si realizza e uno stimolo verso nuove sfide per il futuro.”
La premiazione delle opere selezionate avverrà in occasione di un evento organizzato per la rassegna Parole Chiave che, da gennaio, riprenderà gli incontri mensili con gli autori.

Link al bando:
https://comune.polesella.ro.it/eventi/666503/premio-storico-letterario-parole-chiave-
edizione

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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