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Da: Ufficio Stampa – Provincia di Ferrara

Barbara Paron è la nuova presidente della Provincia di Ferrara, eletta con 133 voti, che moltiplicati per i pesi ponderali diventano 44.260, su un totale di 244 voti validi (104 le schede bianche e 7 quelle nulle).
Succede a Tiziano Tagliani che ha ricoperto la carica istituzionale negli ultimi quattro anni.
La sindaca di Vigarano, unica candidata alla Presidenza e sostenuta dalla lista “Ferrara insieme”, resterà alla guida della Provincia per due dei quattro anni previsti dalla legge, quanti cioè le rimangono per portare a termine il mandato nel Comune di cui è prima cittadina.
“Ringrazio coloro che mi hanno votato – sono state le prime parole della neopresidente – e di fronte alla nuova responsabilità ho due preoccupazioni e un impegno: innanzitutto la sicurezza delle strade e delle scuole e rendere la Provincia una vera e propria cabina di regia per favorire lo sviluppo del territorio, mettendo insieme le energie migliori. Nello stesso tempo – aggiunge – auspico una riforma delle Province che chiarisca meglio le condizioni in cui l’ente è chiamato ad agire, partendo dalle risorse economiche per mettere in sicurezza il territorio. Ringrazio Tiziano Tagliani – conclude – per il non facile lavoro svolto nell’ultimo quadriennio e il Consiglio uscente”.
Le elezioni svolte in Castello Estense il 31 ottobre hanno rinnovato anche i dodici componenti del Consiglio provinciale.
Tre sono state le liste in lizza: “Ferrara insieme”, “Noi per il territorio” e “Terre estensi”, la prima con 12 candidati e le altre due con 7 candidati ciascuna.
Il corpo elettorale – tra sindaci e consiglieri comunali dei 23 Comuni del territorio -, era composto da 352 elettori, dei quali si sono recati alle urne in 247 pari al 70% degli aventi diritto, dei quali 245 voti validi, una scheda bianca e una nulla.
I voti di ciascun candidato, come per la presidente, sono stati moltiplicati per l’indice di ponderazione assegnato a ogni Comune, secondo la fascia di popolazione di appartenenza.
La lista “Ferrara insieme” ha ottenuto 38.860 voti ponderali pari al 50.05% e ha eletto 6 consiglieri: Deanna Marescotti (6.728 voti ponderali), Nicola Minarelli (5.418), Nicola Rossi (4.674), Davide Bertolasi (4.413), Anna Celati (4.240), Simona Penini (3.605).
La lista “Noi per il territorio” ha ottenuto 12.000 voti ponderali pari al 15,46% e ha eletto 2 consiglieri: Angelo Mottola e Alessandro Guaraldi entrambi con 2.856 voti.
La lista “Terre estensi” ha ottenuto 26.778 voti ponderali pari al 34,49% ed entra in Consiglio con 4 seggi: Francesca Piacentini (7.893), Gino Soncini (6.124), Michele Sartini (5.652) e Mauro Zanella (4.240).
Il nuovo Consiglio provinciale durerà in carica, come vuole la legge, due anni.
A elezioni avvenute, la prima convocazione deve avvenire entro 10 giorni dalla proclamazione degli eletti e entro altri 10 giorni il nuovo organo consiliare deve riunirsi.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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