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da: Ferrara Baseball

La squadra allievi trionfa nel “Torneo Smile” a Rovigo, battendo in finale S.Lazzaro e riportando il baseball cittadino alla vittoria dopo trent’anni. E’ l’apoteosi di un gruppo che guarda già al futuro. Soddisfazione di tutto l’ambiente.

La bacheca dei trofei del Ferrara Baseball riapre dopo più di trent’anni, per fare posto alla più dolce delle coppe: a Rovigo la squadra allievi si è aggiudicata il torneo Smile, davanti a cinque formazioni pari età favorite dalla più lunga tradizione agonistica. E’ il successo di un gruppo di piccoli atleti quasi tutti alla prima esperienza agonistica, che gioca insieme da poco più di un anno nonostante difficoltà ambientali e in un ambito di risorse limitate. E’ la riuscita di un team capace di passare in pochi mesi dalla presenza nei tornei invernali alla vittoria nella prima uscita estiva. E’ il trionfo della nuova Società appena costituita, che ha scelto con coraggio e senza interessi di dedicare tutte le proprie risorse al vivaio; qui non si spende un euro per finanziare gli allenamenti, e i piccoli sono seguiti dal coach e dagli atleti della prima squadra, modello recentemente elogiato anche dal dirigente FIBS Mignola.
La cronaca. Gli estensi si aprono il cammino con una vittoria contro i padroni di casa; belli carichi in battuta, i giovani del duca sommergono Rovigo di valide, gestendo poi con una difesa molto concentrata il meritato vantaggio: finisce larga, 16-9. Nella seconda partita, contro Mirano, i nostri subiscono una sconfitta di misura: nonostante una bella rimonta i veneti chiudono 12-10. Tuttavia, la differenza punti (visto il successivo successo di Rovigo su Mirano) manda Ferrara in finale con San Lazzaro, che in mattinata si è sbarazzata di Vicenza e dei campioni uscenti di Staranzano. La “bella” è una partita molto tattica, che gli estensi strappano 11-9 grazie all’esplosività in attacco (molte valide, con una triplo e due doppie) e alla saggia impostazione data alla gara da coach Della Portella. Ma ancora, soprattutto, grazie a un commovente spirito di squadra, fatto di incoraggiamenti reciproci e di un tifo scatenato nel dogout, per la gioia dei genitori e del Presidente Bibi Squarzanti, accompagnatore d’eccezione dei piccoli campioncini, a cui si sono uniti per i festeggiamenti finali (con gelato) anche parecchi giocatori della prima squadra. “Un grazie infinito a questi ragazzi”, le parole di Squarzanti, “Ai loro genitori e a tutti quelli che stanno credendo in questo progetto: il domani ci sorride, la vittoria di oggi è la conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Il baseball torna a dare lustro a Ferrara: per tutti noi è un grande onore.”
Per il preparatore Carlotti chi è l’MVP? “Tutti quanti. Ugualmente bravissimi”.

Formazione Ferrara Baseball: Dario Buriani (ricevitore), F. Abetini (lanciatore), Guglielmo Abetini (prima base), Agnese Squarzanti (seconda base), Francesco Chirigatti (interbase), Esteban Zanatta (terza base), Agnese Abetini (esterno sinistro), Davide Tamoni (esterno centro), Giulio Guerrini (esterno destro).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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