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Da: Organizzatori

Si chiude la prima stagione agonistica delle giovanili estensi. Bene i ragazzi contro Imola, gli Allievi cambiano passo e tengono testa a Modena. Appuntamento conclusivo della loro prima stagione ufficiale,il Trofeo Regione doveva essere poco più che un banco di allenamento per le giovanili del Ferrara Baseball. Qualcuno li pensava stanchi, questi ragazzini, provati da un anno di agonismo e dalla ripresa degli impegni scolastici. Invece le nuove leve stupiscono tutti ancora una volta, e all’ultimo atto mettono in scena una prova che renderà impaziente l’attesa delle recite future. La squadra ragazzi esce di scena piegata in casa da Imola, dopo tenzone scoppiettante decisa solo all’ultimo inning: Ferrara incassa in avvio, recupera e sorpassa, tiene fino alla fine e cede ai punti (bravi gli altri, ad averne un po' di più). I tecnici approfittano dell'impegno per provare diversi schemi e giocatori, schierando una formazione più simile a quella che verrà che a quella vista fino ad ora. Ampia rotazione sul monte (dove si alternano in crescendo Buriani, Abetini e Zanatta), e tanti nuovi protagonisti (Biavati, Matrone); belle prove di Grigatti in posizione di catcher e di Sigolo in seconda, in battuta molto bene “Grillo” Cesari e Guerrini. Strabiliante gran finale anche per la squadra Allievi: abituati alla polvere da tanto (troppo?) tempo, i ducali escono dal deserto e si producono nella migliore prestazione stagionale contro Modena, che al termine concede l’onore delle armi con un lungo applauso. Ferrara, mai in vantaggio durante il campionato, parte col botto 4-0 poi conduce per tre inning: la difesa realizza ben tre doppi giochi, l’attacco gira aggressivo e sfrutta con cinismo le incertezze altrui. I gialloblu riprendono terreno poco a poco, ma proprio stavolta non riescono a mettere la freccia; Ferrara cala inevitabilmente in energia ma non nel cuore: commoventi Dal Pozzo, titolare fino al termine a dispetto della febbre, e Taddia, inamovibile al suo esordio da ricevitrice; Negrini segna di prepotenza in maschia carica sul catcher avversario, e al penultimo inning Ferrara è sotto appena di tre. Modena risponde con la parte alta del lineup e finalmente fa breccia nelle mura del Castello, chiudendo 16-8 una partita comunque record: per gli estensi massimo vantaggio stagionale, minor differenza punti, miglior risultato in attacco, miglior media battuta complessiva, minor numero di errori, roba mai vista su questi schermi. Scherza, ma non più di tanto, il tecnico Marzaduri: “Avessimo vinto, qualcuno avrebbe potuto gridare al caso. Così siamo rimasti in media, ma dimostrando finalmente la nostra crescita”. Commiato affidato al Presidente Squarzanti: “Bello chiuedere così, questa fine racchiude un nuovo inizio. In appena un inverno abbiamo iscritto tre rappresentative ai campionati federali, onorando l’impegno fino in fondo, senza mai saltare un appuntamento. Abbiamo partecipato a tornei prestigiosi, raccogliendo incoraggiamento da tutto l'ambiente. Non avevamo niente, non c’era un vivaio, guardateci adesso: e questo è solo l’inizio. A tutti gli atleti vanno i nostri complimenti, ai tecnici e alle famiglie un sincero ringraziamento.” Rompete le righe, e arrivederci in primavera.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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