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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Un programma divertente e pieno di brio seguito da oltre un migliaio di persone in piazza Castello. Di spicco le presenze dell’illusionista Antonio Casanova e della ballerina Anastasia Kuzmina.

Non ha certo mancato le promesse della vigilia la sfilata Cna in piazza Castello di venerdì sera, alla presenza di un pubblico di oltre un migliaio di spettatori, durante la quale non sono mancate sorprese e diversi momenti di autentico divertimento. Dalle mirabolanti magie dell’ironico Antonio Casanova, personaggio televisivo capace di coinvolgere e trascinare il pubblico, al fascino del bellissimo tango, ispirato al film La grande bellezza di Sorrentino, eseguito con perfezione stilistica dalla ballerina di Ballando con le Stella Anastasia Kuzmina e dal suo partner Matteo Cossu.
Un programma vivace, pieno di brio, luci, danza (grazie al Jazz Studio Dance di Silvia Bottoni), musica, ma soprattutto moda: quella delle nove imprese artigiane, che hanno costituito il cuore di questa edizione della Moda in Castello Cna. E cioè: Atelier Il Sogno (abiti da sposa – Ferrara), Boutique Primadonna (abbigliamento donna – Ferrara); Cromia Fx (pittura su tessuti per abbigliamento e arredamento – Portomaggiore), Inpell – (cinture in pelle artigianali – Ostellato), Non solo sabbia (total look donna – Migliarino), Pitti Fur (pellicceria– Ferrara), Punto di vista (occhiali da vista e da sole – Bondeno), Acconciature Punto X I Parrucchieri (Ferrara – Argenta – Codigoro), Wellness & Beauty (Centro Benessere ed estetica – Codigoro).
Ma anche la moda proposta dai cinque giovani stilisti del Concorso Cna “La Moda in Castello siamo anche noi” (le tre vincitrici: Valentina Minia, Silvia Bertolazzi e Flavia Gandolfi, e gli altri due finalisti Pasquale Montoro e Sara Armellin) non ha certo sfigurato vicino ai modelli proposti dalle imprese, a conferma che il talento e creatività sono il bene più importante del cosiddetto made in Italy.
In ogni caso, questa edizione della Moda in Castello ha reso evidente, se ce ne fosse stato bisogno, che il capitale di professionalità e qualità artigianale, che da sempre appartiene alle piccole e medie imprese, è tutt’ora vivissimo nella nostra provincia e vuole essere protagonista di una nuova fase di rilancio, capace di combinare queste doti con nuove idee e capacità innovativa.
Lo spettacolo, capace di intrattenere il pubblico presente dall’inizio alla fine – tra le presenze di spicco, tra l’altro, anche la campionessa World pole dance Alessandra Marchetti – è stato assicurato grazie alla Direzione artistica di Made Eventi; hanno presentato la serata Laura Sottili e Alessandro Pasetti, regia di Simona Barchetti.
La Moda in Castello è stata realizzata con il contributo e patrocinio di Comune di Ferrara, Provincia e Camera di Commercio. Sponsor: Banca Popolare di Ravenna, Unipol Sai Assicurazioni, e inoltre da Casa Protetta di Sant’Antonio Residenza del Benessere, Polis Ceramiche, Suono e Immagine, Telestense e Centro Odontoiatrico Montebello srl.

Nelle foto (Rizz Studio) alcuni momenti della Edizione 2014 de La Moda in Castello Cna, tenutasi venerdì scorso in piazza Castello a Ferrara

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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