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Da: CNA Ferrara.

Il Presidente di Cna chiede uno sforzo straordinario alle istituzioni locali: destinare le risorse a sostenere le imprese – “Bisogna salvaguardare migliaia di aziende e decine di migliaia di posti lavoro: le istituzioni si muovano subito. I Comuni rivedano i bilanci”

“Tutti i comuni della provincia di Ferrara devono rivedere subito i propri bilanci, introducendo una priorità assoluta: sostenere il sistema delle imprese e impedire che vada in frantumi sotto i colpi dell’emergenza. Stiamo attraversando tutti insieme un’emergenza sanitaria che ci sta mettendo a durissima prova. Ne usciremo, ne sono certo, battendo il contagio con l’impegno di tutti: ma quando l’emergenza sarà finita il nostro sistema di imprese deve essere in condizioni di riprendersi nel più breve tempo possibile”.

Davide Bellotti, Presidente di Cna Ferrara, lancia un appello ai Sindaci, alla Presidente della Provincia, a tutte le Istituzioni locali e ai partiti: “stiamo attraversando – spiega Bellotti – la crisi sociale ed economica più grave dal dopoguerra ad oggi. E’ assolutamente necessario intervenire con decisione anche a livello locale: altrimenti il nostro tessuto economico, già fragile, ne uscirà con le ossa rotte. Bisogna indirizzare tutte le risorse possibili a sostegno dell’economia locale, per salvaguardare le imprese esistenti e le migliaia di lavoratori del nostro territorio”.

Prosegue Bellotti: “nella giornata di ieri (sabato 14 marzo) abbiamo già contattato il Presidente della Camera di Commercio di Ferrara Paolo Govoni che ci ha assicurato il pieno sostegno in questa direzione. Ora chiediamo con forza che si muovano anche gli altri enti locali, riprogrammando investimenti e bilanci in vista di un obiettivo prioritario: permettere alle nostre imprese di sopravvivere oggi e di ripartire domani, quando l’emergenza sarà superata”.

In un momento così difficile, Bellotti lancia anche un appello all’unità rivolto alla politica e ai partiti: “questo non è il momento di distinguersi tra destra e sinistra – dice Bellotti – E’ necessario, come nel dopoguerra, un patto per la ricostruzione economica, civile e sociale di un paese che, alla fine dell’emergenza, non sarà più quello di prima”.

La situazione economica è difficilissima: già nei primi giorni dell’emergenza il 50% delle aziende ha messo in Cassa Integrazione i dipendenti. Intere filiere produttive sono ferme: turismo, organizzazione di eventi, trasporto persone, commercio non alimentare al dettaglio, ristoranti, bar, palestre, estetiste, parrucchiere e tante altre.

“Sono filiere imprenditoriali – spiega Bellotti – che occupano migliaia di dipendenti che in questo momento sono sospesi dal lavoro. Altre filiere, come l’edilizia, l’impiantistica, l’autoriparazione vedranno nei prossimi giorni bruschi cali di attività”.

“Dobbiamo guardare in faccia la realtà – conclude Bellotti – Tornare alla normalità è possibile, e sono certo che ce la faremo. Ma ci vorranno molti mesi, e bisogna muoversi subito: senza indugio, senza polemiche, senza perdere nemmeno un minuto”​

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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