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Da: Ufficio Stampa del Comune di Bondeno

E’ stato come un primo giorno di scuola: i saluti, la conoscenza reciproca con i tanti cittadini arrivati per capire come funzionerà il progetto dell’economia dei “lavoretti”, poi tutti pronti per cominciare il cammino che, nel caso della cooperativa Ape System (che significa “Agire per evolvere”) vuol dire: generare lavoro. Prima dell’inaugurazione di ieri mattina, nella nuova sede della cooperativa di comunità, situata in viale Pironi 73, c’è stato spazio anche per ricostruire le tappe e le finalità del progetto. «Nel dibattito quotidiano si parla spesso di disoccupazione giovanile, ma quasi mai di quella in età matura. Il progetto che abbiamo voluto inaugurare arriva dopo 12 mesi dall’inizio di un percorso, tra mille ostacoli della burocrazia, ma ha permesso di riqualificare l’ex stazione delle corriere con un progetto che vuole ridare dignità e speranza ai cittadini over 40 che si trovano loro malgrado inoccupati», spiega il sindaco Fabio Bergamini, accompagnato dal vice Simone Saletti e dall’assessore alle politiche sociali, Francesca Piacentini. Ci sono anche il segretario del Pd locale, Tommaso Corradi, ed il consigliere Dem, Mauro Verri. Alessandro Ciucci, assieme a Nicoletta Malagò ed a Giulia Migliardi sono gli iniziatori della cooperativa. «Alessandro, Nicoletta e Giulia – dice l’assessore Piacentini – sono persone straordinarie. Abbiamo voluto che qui ci fosse, accanto alla sede della cooperativa, anche un punto di accoglienza per fare sentire accettati e ascoltati i disoccupati del territorio. Ai quali viene offerta una opportunità di riscatto. Per persone come queste – conclude – l’Amministrazione sarà sempre presente». «Abbiamo investito qui i nostri pochi soldi – dice Alessandro Ciucci ai presenti – perché ci crediamo. La disoccupazione in età matura è qualcosa di devastante. Ci siamo avvicinati all’associazione Lavoro Over 40 – dice – tramite la quale si è potuto prendere visione di un problema di cui non si parla abbastanza». Il progetto della cooperativa Ape System ha da subito ricevuto l’appoggio di Confcooperative: «la nostra soddisfazione è grande, perché vediamo creata in provincia la prima cooperativa di comunità», assicura il presidente di Confcooperative, Roberto Crosara. Gli fa eco il direttore dell’associazione di categoria, Ruggero Villani, asserendo che si tratta di un progetto che «restituisce un senso al lavoro». Il presidente della Camera di Commercio, Paolo Govoni, riferisce di sentire come «proprio un progetto che si è visto partire sin dagli inizi, che è l’esempio concreto di una coesione istituzionale». Giuseppe Zaffarano (associazione Lavoro Over 40) non nega che quella che si è avviata in viale Pironi costituisca «la sintesi di quanto stiamo facendo da 16 anni. La disoccupazione in età matura – assicura – è percentualmente è superiore a quella giovanile. Vedo nei comuni enti molto più attenti al problema, rispetto alle istituzioni superiori, ma a differenza di queste ultime i comuni non hanno gli strumenti adeguati per potersene occupare». In altre realtà, si è tentato un percorso simile a quello di Bondeno, ma «qui si sono create le condizioni di sensibilità e collaborazione per poter realizzare qualcosa di importante».

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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