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Da: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

Un bilancio equilibrato, nessun aumento a carico dei contribuenti e 6.6 milioni di euro che saranno investiti in opere idrauliche, ristrutturazioni e mezzi operativi. E’ questo il bilancio di previsione 2020 del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara che guarda sempre al futuro e si mantiene in salute nonostante stia rispondendo sempre più spesso ai costi legati alle emergenze climatiche che richiedono la movimentazione di volumi d’acqua sia nel caso di precipitazioni eccezionali che di siccità persistenti. Completata ed ottimizzata la fusione dei tre consorzi avvenuta 10 anni fa, si apre ora una nuova fase per il Consorzio di Bonifica che, giunto al quinto ed ultimo anno del secondo mandato del presidente Franco Dalle Vacche, lo affronterà capace di continuare ad investire senza però accedere ad altri mutui, con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè il futuro nuovo consiglio d’amministrazione, possa operare nelle migliori condizioni per garantire una presenza sempre più efficace e di rilievo per lo sviluppo del territorio.

“Per il secondo anno consecutivo non ci sarà nessun aumento dei contributi a carico dei consorziati, frutto di un’amministrazione attenta e grazie alle economie di scala legate alla fusione che ancora ci permettono risparmi – dice il presidente Franco Dalle Vacche – a parità di risorse, infatti, riusciamo oggi a dare più quantità e più qualità di servizi e risposte al territorio grazie alle scelte fatte in questi anni che ci hanno portato ad avere una puntuale reperibilità di dipendenti per far fronte alle emergenze, capacità di risposta nell’immediato, servizi ai comuni, una preparata struttura tecnica capace di rispondere nel modo più appropriato alle esigenze del territorio. Questo bilancio preventivo apre ora una nuova stagione del Consorzio che può basarsi su fondamenta solide sulle quali la prossima amministrazione potrà continuare a costruire”.

Uno degli importanti motori del Consorzio è il personale, ben 261 dipendenti fissi che rappresentano il 50% della spesa ma che sono all’interno di una struttura ben definita, meglio distribuiti e quindi capaci di rispondere a più esigenze, dare un miglior servizio. “Grazie alla scelta del Consorzio di non esternalizzare l’esecuzione delle attività di istituto, sia quelle di natura tecnica che amministrativa, ma anzi, cercando di incrementarne il numero, si è ora in grado di avere interventi efficaci riducendo i tempi – prosegue Mauro Monti, direttore generale – si dovrà lavorare per incrementare la rapidità nella spesa delle risorse a disposizione, seppure sia già a un livello molto buono, dimostrato anche dalla voce relativa alle risorse per gli investimenti, pari a 6.6 milioni di euro già disponibili. Nel 2020, quell’importo si trasformerà in cantieri con progetti in parte già definiti”. Tra i cantieri più importanti, il recupero post sisma di Palazzo Naselli Crispi a Ferrara (2.7 milioni di euro), la riqualificazione di Sant’Antonino a Cona per concentrare in quei locali gli archivi e la biblioteca (561.000 euro), l’acquisto di due escavatori (488.000 euro), la chiavica e la sistemazione del canale Naviglio a Coccanile (550.000 euro), la sistemazione del bacino Taglio nuovo (250.000 euro), il ponte Prafitta Bertolina (223.000 euro), il riordino dell’impianto e delle paratoie di Baura (200.000 euro), la ristrutturazione degli uffici in via Mentana 3 ( 282.000 euro), interventi di manutenzione alle infrastrutture del comparto irriguo (670.000 euro), ed un ulteriore rinnovo e ampliamento del parco mezzi (700.000 euro).

A questo si accompagna anche l’accantonamento di risorse per la costituzione di un fondo di riserva, per far fronte a fenomeni imprevedibili o emergenze idrogeologiche come quella appena superata, capace in soli 4 giorni, di costare oltre 150.000 euro in energia elettrica e, seppure utilizzata per salvare territori da allagamenti, non soggetta a sgravi o agevolazioni. Energia elettrica che pesa per il funzionamento degli impianti in un anno ben 5 milioni di euro su un piano di costi complessivo di 36 milioni di euro coperto per 34 milioni dai contributi consorziati.

“Tra i nostri obiettivi del 2020 ci sarà anche l’impegno a far crescere la consapevolezza e conoscenza del ruolo che ha il Consorzio sul territorio – terminano Monti e Dalle Vacche– proseguiremo dunque con incontri pubblici e ampliando la comunicazione in ambiti non ancora esplorati, e non solo verso i consorziati. Questo bilancio di previsione è anche il chiaro segnale che in questo decennio dalla fusione, si è costruita questa realtà sempre pensando al futuro e con una prospettiva sempre ben oltre il mandato amministrativo. E’ un bilancio stabile, solido che non chiede ulteriori sforzi alla collettività, mantiene di fatto inalterati gli importi dell’anno precedente e non vedrà l’accensione di ulteriori mutui. Il 2020 sarà l’anno zero di una nuova fase per il Consorzio che, contando su un bilancio che si fonda su un equilibrio stabile tra ricavi e costi ordinari, dispone di risorse adeguate per poter svolgere efficacemente la propria attività istituzionale senza ricorrere a risorse straordinarie.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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