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Ufficio stampa Istituzione Bologna Musei.

Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna Safe and Sound
Aldo Giannotti 5 maggio – 5 settembre 2021


Conferenza stampa on-line mercoledì 5 maggio 2021 h 10.30

Visita riservata alla stampa mercoledì 5 maggio 2021 alle ore 11.30

Pre-accredito entro le h 16.00 di martedì 4 maggio

Indicando:

  • se si partecipa alla sola conferenza stampa on line (sarà inviato link di partecipazione)
  • se si partecipa alla sola visita riservata alla stampa (accredito obbligatorio per limiti di capienza secondo norme anti Covid-19)
  • se si partecipa ad entrambe (invio link + accredito).

Safe and Sound di Aldo Giannotti, ideata per il MAMbo, è la prima mostra antologica dell’artista in un’istituzione italiana, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì.

Intervengono:
Matteo Lepore, assessore alla Cultura e Promozione della Città del Comune di Bologna
Roberto Grandi, presidente Istituzione Bologna Musei
Maurizio Ferretti, direttore Istituzione Bologna Musei
Lorenzo Balbi, direttore artistico MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e curatore della mostra
Sabrina Samorì, assistente alla curatela della mostra
Aldo Giannotti, artista

Realizzata grazie al sostegno dell’Italian Council, Direzione Generale Creatività Contemporanea, Ministero della Cultura, la mostra si sofferma sui principi di sicurezza e protezione, considerati da diverse prospettive.

Spaziando dall’aspetto esistenziale della sicurezza, alle norme che regolano la sfera sociale, fino ad arrivare all’impatto che la tecnologia ha nel campo della sicurezza, la mostra invita a riflettere sulla percezione e posizione che ognuno di noi ha rispetto a questi concetti.
Il visitatore viene accolto in uno spazio in cui è libero di esercitare potenziali alternative comportamentali: l’invito è di sfidare e piegare il proprio senso delle regole e il proprio comportamento per favorire nuovi processi decisionali all’interno di strutture, come può essere quella museale, in cui questi concetti di sicurezza e protezione sono profondamente radicati.

Per i giornalisti presenti sarà possibile vedere anche la mostra Contenere lo spazio,a cura di Sabrina Samorì, nella Project Room del MAMbo.

I rappresentanti dei media che desiderano accreditarsi sono invitati ad inviare, entro le ore 16.00 di martedì 4 maggio 2021, una conferma rispondendo a questa email indicando:

  • se si partecipa alla sola conferenza stampa on line (sarà inviato link di partecipazione)
  • se si partecipa alla sola visita riservata alla stampa (accredito obbligatorio per limiti di capienza secondo norme anti Covid-19)
  • se si partecipa ad entrambe (invio link + accredito).
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Riceviamo e pubblichiamo


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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