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Da: Organizzatori

Si è aperto in questi giorni il confronto programmatico in vista delle prossime elezioni regionali fra Stefano Bonaccini e la lista Emilia-Romagna Coraggiosa, che ha incontrato il Presidente uscente portando un pacchetto di proposte che riguardano il futuro della Regione su transizione ecologica e lotta alle diseguaglianze.

“Mi pare- afferma Stefano Bonaccini- che con Emilia-Romagna Coraggiosa ci sia una convergenza importante sui temi principali che riguardano il futuro dell’Emilia-Romagna. Mi convince l’approccio che tiene insieme la sostenibilità sociale con quella ambientale, attraverso le leve della ricerca e dell’innovazione. Come ci indica peraltro l’Agenda 2030 delle Nazioni unite, siamo davanti a sfide impegnative che questa Regione può compiere anche grazie al lavoro fatto insieme in questi anni”.

“Sono d’accordo che i risultati raccolti in questa legislatura sul piano occupazionale non possano bastarci– prosegue il Presidente- perché c’è ancora un problema rilevante di precarietà, di redditi, di sicurezze. Credo quindi come loro che ora l’accento vada posto con più forza sul tema della qualità dell’occupazione. Assieme, rinnoveremo il Patto per il Lavoro e mi convince la loro proposta di allargarlo o costruirvi accanto un Patto per il Clima: già ieri, peraltro, nella mia relazione in Assemblea legislativa per la sessione di bilancio, ho fatto mia questa prima proposta di Emilia-Romagna Coraggiosa. Serve davvero un luogo di condivisione con tutte le parti sociali delle scelte di politica economica e industriale, sociale e ambientale, con cui orientare e accompagnare la transizione ecologica e un’idea più matura di sviluppo”.

Il Patto per il Clima proposto da Emilia-Romagna Coraggiosa e discusso con il Presidente Bonaccini consiste in una serie di interventi concreti che mirano agli obiettivi dell’azzeramento delle emissioni climalteranti al 2050 e al passaggio al 100% di rinnovabili entro il 2035. L’idea è quella di partire da un piano condiviso sul dissesto idrogeologico che possa rendere più resiliente la regione, così esposta agli eventi atmosferici estremi, dando anche opportunità di lavoro per i giovani nella cura e manutenzione del territorio e dei fiumi. La proposta si estende poi agli investimenti per rafforzare la rete del trasporto pubblico locale e ferroviario, ad interventi significativi di riforestazione per ridurre le emissioni, all’efficientamento energetico delle strutture pubbliche e alla rigenerazione urbana. Abbraccia infine l’obiettivo di un’economia pienamente circolare per la riduzione dei rifiuti prodotti, per una società del riuso e del riciclo. Tra le proposte di concreta declinazione del nuovo Patto, Emilia-Romagna Coraggiosa ha avanzato anche quella di rendere gratuito il trasporto pubblico locale per i giovani fino ai 25 anni, il cui costo sarebbe stimabile introno ai 25-30 milioni di euro, con l’impegno a studiare più nel dettaglio le possibili soluzioni e coperture.

Molto interesse e punti di convergenza si sono registrati anche sulla proposta di Emilia-Romagna Coraggiosa di un piano regionale per la casa, incentrato su tre assi fondamentali che includano strumenti regionali di sostegno per chi ha difficoltà a pagare il mutuo, per ridurre il patrimonio di case sfitte, per incentivare l’edilizia sociale convenzionata e aumentare le case popolari.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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