Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno
Il Consiglio comunale di lunedì sera si è occupato di variazioni contabili, dismissione di una parte delle azioni di Hera possedute dal Comune, ma anche dell’emergenza “piene” dei fiumi. La scena è occupata inizialmente dall’investitura ufficiale di Fabio Tassinari e Greta Bellinazzi, i quali sono stati presentati al consiglio comunale, in qualità di sindaco e vicesindaco dei ragazzi. Un ruolo che è stato sancito dal voto degli studenti dell’Istituto “Bonati” di Bondeno. Nel merito dell’esperienza dei ragazzi delle scuole, il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore alla scuola, Francesca Aria Poltronieri parlano di «Un piccolo esercizio di democrazia e responsabilità, perché avete anche un piccolo budget a disposizione, da poter destinare assieme ai consiglieri della vostra assise per i progetti della scuola». Fabio Tassinari e Greta Bellinazzi, dal canto loro, dimostrano di avere già le idee piuttosto chiare: «Sono orgoglioso di questa carica – rivela il sindaco dei ragazzi, Fabio Tassinari – ed ho visto crescere l’assise di noi studenti durante lo scorso anno. Per i nostri progetti, punteremo su ambiente e lotta alle droghe, ma lavoreremo anche per fare conoscere le produzioni locali». Greta Bellinazzi ringrazia l’amministrazione per l’invito e ricorda «come si tratti di un’esperienza speciale, che riempie il cuore per il fatto di essere ora vicesindaco dei ragazzi dopo essere stata in precedenza consigliera dell’Istituto Bonati. Mi impegnerò per la buona riuscita di tutti i progetti – conclude Greta Bellinazzi – e cercherò di essere sempre presente». «Saremo qui per ascoltare le vostre idee e proposte – conclude il sindaco Bergamini – che serviranno per migliorarci». L’informativa più attesa è, tuttavia, quella sul clima: il sindaco Fabio Bergamini mette al corrente di una telefonata avvenuta con il suo omologo di Finale Emilia, cui si è messo a disposizione, dopo la rottura dell’argine del Diversivo. Il comandante della Protezione civile dell’Alto Ferrarese, Stefano Ansaloni, ha quindi relazionato sulla situazione di Reno, Panaro, Diversivo e Po. Venendo all’economia, il sindaco Bergamini ed il vicesindaco Simone Saletti hanno difeso i loro provvedimenti in fatto di bando “vetrine” e “occupazione”, che rappresentano «messaggi importanti”, ha detto Saletti. «Per l’abbellimento della nostra piazza e per sostenere il commercio di vicinato. Mentre le imprese locali dimostrano di essere realtà importanti, che non hanno mai smesso di investire e stiamo lavorando per la stabilizzazione dei posti di lavoro». Parzialmente critica l’opposizione, con Massimo Sgarbi (Pd) che sbotta: «se fossimo a scuola sarebbe un 6 meno, meno. La sufficienza ve la concediamo – spiega – perché dove vi è un appoggio al commercio e all’impresa il Partito Democratico è favorevole, ma cifre del genere (15mila euro per il bando vetrine, 35mila per il lavoro; ndr) sono una goccia nel mare. L’amministrazione può lavorare solo su alcuni ambiti, mentre su altri fattori vi è la necessità di un impegno a livello regionale e nazionale. In vista delle festività, molti parteciperanno per abbellire le vetrine in vista del Natale, ma poi si chiederà un contributo per le luminarie e così via. In quanto al bando occupazione, in relazione al tessuto-socio economico che mantiene una sua forza e vitalità in alcuni settori (come quello della plastica) ritengo che 35mila euro sia pochino. Le aziende chiedono una miglior viabilità e un adeguamento tecnologico, oltre ad un peso impositivo fiscale diverso. Anche il Comune, nel suo piccolo, può venire incontro e fare la propria parte». Tommaso Corradi (Pd) ribadisce «la necessità di coinvolgere le strutture regionali e statali rispetto alle esigenze di un territorio che presenta una situazione non florida dal punto di vista della creazione di nuove aziende, pur resistendo alcune imprese che danno stabilità al territorio». Durante l’assise è stata data risposta anche del Pd sulle situazioni di degrado del territorio, con l’assessore all’ambiente Marco Vincenzi che ha parlato degli interventi conclusi (o in procinto di partire) in via Vittime dell’11 Settembre e via Goldoni, ma Tommaso Corradi (Pd) non si è dichiarato soddisfatto dalla risposta. Asserendo che persistono anche situazioni di degrado (per esempio, in zona “Famila”) per le quali si richiede il da farsi. A tal proposito, ha anticipato una prossima, nuova interrogazione sui temi ambientali.
Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE
Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni
16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”
04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”
14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi
07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia
La nostra Top five
I 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione
1
2
3
4
5
Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli di Periscopio
1
2
3
4
5
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
Periscopio è proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.
Francesco Monini
direttore responsabile
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it