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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Un appuntamento formativo di CNA, il 31 ottobre (sala 2000, ore 17.00) svelerà tutti i dettagli. Fabio Bergamini, Simone Saletti e Filippo Botti: “Una giornata per informare su obblighi di legge e nuove competenze necessarie”.

Che il denaro viaggerà sempre di più in formato digitale non è un mistero: basta guardare la gamma di nuovi provvedimenti al vaglio del Governo. Quello che molti cittadini ancora non sanno è che anche la sua gestione con i classici “corrispettivi”, dal 1° gennaio 2020, cambierà anche profondamente per le attività commerciali, che dovranno districarsi in maniera e diversa con scontrini e fatture. I vecchi scontrini e ricevute fiscali, infatti, andranno definitivamente in “pensione”, sostituiti dal nuovo documento commerciale di vendita o prestazione, cioè lo “Scontrino telematico” o “elettronico”, che dir si voglia. Per parlare di tutto questo, Cna ha già calendarizzato – in collaborazione con il Comune – un incontro dal carattere formativo, riservato alle aziende del territorio, che avrà luogo alla sala 2000 di viale Matteotti, il prossimo 31 ottobre (alle ore 17). «Il nostro obiettivo – spiegano il sindaco Fabio Bergamini ed il vicesindaco con delega alle attività produttive, Simone Saletti – è quello di affiancare le imprese in questa transizione che si preannuncia difficile, come lo è stata del resto quella della fatturazione elettronica, un anno fa. Per evitare che gli obblighi di legge si tramutino in ostacoli, abbiamo accolto positivamente l’iniziativa promossa da Cna per informare sui cambiamenti introdotti a livello nazionale dal legislatore». La giornata del 31 ottobre si propone di socializzare alle attività i nuovi obblighi e gli strumenti per adempiere all’invio telematico dei corrispettivi. Per capire, concretamente, cosa cambierà con il nuovo “Registratore Telematico”. Il seminario tecnico promozionale, in sostanza, «ha lo scopo di informare, riguardo all’adeguamento normativo, le nostre aziende – dice il referente territoriale di Cna, Filippo Botti – per far sì che possano farsi trovare pronte al cambiamento che scatterà dal primo gennaio del 2020, anche se ci sarà una finestra temporale per regolarizzarsi». Una parte del seminario sarà di carattere tecnico e di formazione pratica per gli operatori, a cura di Plural. Sicuramente, un’occasione da cogliere al volo, visto l’imminente cambiamento (l’ennesimo) che arriverà con l’inizio del nuovo anno.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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