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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Procedura pubblica e canone mensile massimo di 900 Euro per la prossima sede del voto nella frazione.

Sede elettorale cercansi, nella frazione di Gavello. Perché il prossimo 24 gennaio si voterà per il rinnovo del Consiglio regionale ed in primavera anche per l’elezione del nuovo sindaco. Diventa, quindi, più che mai urgente trovare una nuova sede per il voto nel paese. I 31 dicembre, infatti, la sede utilizzata fino all’ultima tornata, e situata in via Comunale 76 e di proprietà della Cooperativa “Arte e Spettacolo” perderà la sua funzione, in quanto è in scadenza il contratto di locazione stipulato a suo tempo. La logica dell’apertura della nuova procedura pubblica risiede nel fatto che, per legge, occorre operare nell’ottica della massima trasparenza, nonché della possibilità per altri offerenti di mettere a disposizione idonei locali che possano risultare disponibili per ospitare le “cabine” elettorali. La vecchia sede elettorale di via Comunale 76 era stata individuata al termine di un’analoga procedura ad evidenza pubblica, a seguito di una determina del 16 marzo 2017. Il Comune, secondo quanto disposto da una delibera approvata nell’ultima riunione di Giunta, ha aperto alla possibilità di dare seguito ad una nuova procedura, fissando come tetto massimo per il canone di locazione da corrispondere al proprietario del locale un affitto di massimo 900 euro. L’immobile, si apprende dalla delibera, dovrà possedere tutti i requisiti idonei alla funzione elettorale, per l’utilizzo esclusivo da parte dell’Ente per 10 giorni consecutivi in occasione di ogni tornata elettorale o referendaria. Previo, naturalmente, l’ottenimento dell’autorizzazione da parte della Prefettura. La determina appena approvata darà quindi mandato al dirigente del settore Socio-culturale di attivare una procedura ad evidenza pubblica, per l’effettuazione di un’indagine di mercato, allo scopo di individuare idoneo immobile che possa diventare la sede del voto dei cittadini residenti a Gavello. Una procedura che si dovrà concludere in tempi rapidi, insomma, dato che i cittadini emiliano-romagnoli saranno chiamati alle urne il prossimo 24 gennaio, per le elezioni regionali.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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