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Da: Comune di Bondeno.

La frana di via delle Rose viene tenuta sotto controllo. Diversi cittadini si sono già informati tramite il Comune per avere notizie al riguardo, ma i tecnici municipali si sono messi da subito al lavoro, effettuando un sopralluogo sul posto assieme ai colleghi del Consorzio di Bonifica di Pianura. «Stiamo lavorando in sinergia, su questo e su altri movimenti franosi – dice l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi – perché le conseguenze dello scorso autunno si stanno misurando solo adesso, con diversi movimenti franosi che interessano un territorio vasto e fragile come il nostro, caratterizzato da strade adiacenti a corsi d’acqua, argini di fiumi e canali. A tal proposito, oltre alla frana di via delle Rose, stiamo monitorando altri fenomeni franosi che siamo in procinto di riprendere: da via Comunale per Burana a via Canal Bianco». Il Comune, a tal proposito, ha partecipato durante il mese di gennaio ad un bando regionale, pensato all’indomani delle alluvioni di novembre e delle conseguenze del prolungato periodo di maltempo dello scorso autunno. Il municipio intende reperire attraverso questo canale di finanziamento almeno una parte delle risorse che saranno necessarie ai lavori di consolidamento delle sponde arginali e di ripristino delle strade eventualmente interessate da cedimenti. «Nell’ultimo bilancio – sottolinea Vincenzi – abbiamo inserito nell’apposito capitolo alcune risorse a tale scopo, ma è necessario continuare nella direzione di una convenzione, che stiamo per stipulare, con lo stesso Consorzio di Bonifica, allo scopo di suddividere le spese necessarie agli interventi». Unitamente a tutto ciò, vanno avanti anche le indagini propedeutiche al tipo di intervento necessario da parte di Aipo, che si sta occupando del recupero delle tre frane sviluppatesi nell’alveo del Panaro, fra i ponti della Virgiliana e quello di San Giovanni, per le quali sono state messe a disposizione dalle autorità competenti circa 260mila euro. «La situazione delle frane del nostro territorio è tenuta sotto attento controllo da parte dei tecnici – conclude Marco Vincenzi – ed ovviamente siamo pronti ad intervenire con urgenza, qualora ve ne fosse la necessità»

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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