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Da: Ufficio Stampa Bondeno

L’estate è iniziata in ritardo e non è solo un fatto meteorologico. L’onda lunga dell’emergenza COVID-19 ha lasciato dietro di sé una serie piuttosto lunga di eventi saltati: la Fiera di Giugno, per esempio, con l’elezione di Miss e Mister Bondeno e delle iniziative musicali che, di solito, caratterizzano le prime settimane dell’estate (“Kalibù Festival” e “Re-Woodstock”) o il redivivo “Bundan Celtic Festival”, che si sarebbe dovuto svolgere in questo periodo.

L’occasione per riproporre un evento che potesse riportare la gente a vivere l’estate all’aperto, seppure in sicurezza e senza assembramenti, arriverà dal 24 al 26 Luglio prossimi, con un’edizione ridotta della Fiera, che assumerà quest’anno i contorni di “Festa d’Estate”.

Di questo si è parlato in municipio, con il Sindaco facente funzioni Simone Saletti che ha tenuto a battesimo l’iniziativa, accompagnato dal referente di Ascom, Roberto Giacomini.

“L’organizzazione della Fiera, solitamente, impegna gli organizzatori per almeno tre mesi. Soprattutto se pensiamo alla Fiera degli ultimi anni, che si è articolata con spazi espositivi per le aziende, con momenti di intrattenimento per famiglie e spettacoli di un certo pregio e gastronomia. Tuttavia” – spiega il Sindaco facente funzioni Simone Saletti – “era nostra intenzione non lasciare totalmente sguarnita di eventi la nostra estate. La Festa d’Estate vuole essere un insieme di Pillole, che raduneranno i gruppi che organizzano alcuni degli eventi purtroppo saltati: la Fiera, certamente, ma anche Bundan Celtic Festival, Re-Woodstock, il Trì dì in Mota, Grano Rosso Sangue, la Pro Loco e l’Officina Design Café”.

Viale Repubblica e Piazza A. Costa diventeranno, per questa tre giorni, un unico grande palco per spettacoli, esibizioni ed eventi musicali, che avranno sempre e comunque la sicurezza e il distanziamento sociale come elementi di garanzia. In pista, The Black Jam Band e dj Lorenzo De Blanck, David Merighi, Les Irlandiis, Rota Temporis e Caffè Havana Sambuca e Lambrusco. Piazza Costa diventerà una “Piazzetta in festa” a cura di Pro Loco, fra pinzin e tributi anni ’90. Viale Repubblica sarà l’angolo dedicato ai giovani, tra melodie celtiche e un piccolo assaggio del Kalibù e le sue musiche hip hop e reggaeton. “Avremo anche un piccolo luna park nella zona di Pizza Garibaldi” – ricorda Simone Saletti – “a beneficio dei bambini che si sono visti privare della loro fiera, dopo mesi di chiusura totale. Inoltre, saranno distribuiti nel centro storico vari punti di ristoro, per la distribuzione di prodotti tipici del territorio. Anche questa, in fondo, sarà l’occasione per una piccola vetrina delle nostre eccellenze, che devono tornare ad essere rimesse al centro di un processo di promozione turistica della nostra realtà rurale”, conclude il Sindaco.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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