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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Marco Vincenzi: “Intervento necessario per rimettere in sicurezza la circolazione dei pedoni sul ponte”.

Che le lastre della pavimentazione presente sul ponte di San Giovanni necessitassero di un intervento di risistemazione non era un mistero. Gli uffici tecnici erano già al lavoro da tempo sulle misure da adottare, per via del fatto che i marciapiedi su entrambi i lati del ponte risultavano ormai ammalorati e scarsamente fruibili da parte dei pedoni in transito. Il Comune ha deciso di prendere in mano la situazione e, nell’ultima riunione di Giunta, ha approvato un intervento risolutivo di sostituzione delle lastre danneggiate e di rimessa in sicurezza dei due passaggi pedonali. «Avevamo avuto da tempo segnalazioni da parte dei cittadini – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi – ed abbiamo cercato di intervenire con la massima sollecitudine, perché questi lavori non potevano più aspettare». Per la cronaca, l’Amministrazione ha messo a disposizione 7mila e 200 euro per il progetto definitivo-esecutivo, dei quali 5mila e 700 euro saranno necessari per il cantiere vero e proprio, mentre il resto attiene alle voci riguardanti all’Iva e agli oneri per la sicurezza. E’ stato il geometra comunale Paolo Romoli ad avere prodotto la progettazione necessaria alle operazioni di rimessa in sicurezza del passaggio pedonale che costeggia il ponte sul Panaro. L’intervento di manutenzione straordinaria è corredato da relazione tecnica, computo metrico estimativo, capitolato speciale descrittivo e prestazionale, assieme ad un elenco dei costi e ad una documentazione fotografica sullo stato di usura del passaggio pedonale, la quale viene conservata agli atti degli uffici tecnici. Le risorse necessarie agli interventi saranno attinte dal capitolo di bilancio relativo alla “Manutenzione straordinaria di strade e guard-rail, e ripresa frane”. L’approvazione in Giunta del provvedimento consentirà ora ai dirigenti del municipio di dare il via libera all’assegnazione dei lavori, mentre il direttore dell’esecuzione degli stessi sarà lo stesso Paolo Romoli. Il provvedimento ha ricevuto anche il dovuto parere di regolarità tecnica e, dunque, ora si potrà procedere. «Ringraziamo i cittadini che, costantemente, ci portano al correte delle criticità presenti sul territorio – sottolinea l’assessore Marco Vincenzi – e che anche grazie alla loro costante collaborazione riusciamo a risolvere nei tempi possibili per un’amministrazione pubblica”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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