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Per libri ebook Asino Rosso/Street Lib è uscito ‘Gli Ultimi Soldati’ di Davide Grandi (cover di A. Crescenti), scrittore ferrarese già noto per saggi fortemente ispirati dalla fisica contemporanea, di matrice squisitamente futuribile. L’ebook è già stato segnalato dalla stampa nazionale (Meteo Web, Blasting News e dal già premio Urania, Sandro Battisti, figura di spicco della nuova fantascienza italiana).

Davide il tuo primo lavoro di fantascienza ‘pura’?
Sì, un’intuizione passata nella mia mente in pochi istanti, ma elaborata per tre lunghi anni, durante i quali ha preso vita questo racconto. Solo successivamente e in modo razionale, con l’aiuto di Sonia, mia carissima amica, che mi ha aiutato nella stesura, l’ho portato a termine. L’incertezza politica, economica e sociale di questi ultimi anni mi ha portato ad immaginare un futuro non molto lontano, nel quale si svolge proprio il mio racconto: stiamo parlando della terza guerra mondiale.

Davide altri tuoi lavori saggistici, uno in particolare ‘Dio e D’io’ (Este Edition), segnalano percorsi tra scienza e scienza di frontiera. Questo tuo ultimo racconto è in un certo senso un saggio romanzato?
Sì, lo è, ma solo timidamente. Nell’opera ‘Gli Ultimi Soldati’ ho usato lo stesso stile con cui ho scritto il mio primo libro, parlo di più di dodici anni fa, dal titolo ‘No Grazie Sono Ansioso’. Anche in quella storia racconto un’incredibile avventura psicologica che narra di un gruppo di ragazzi sofferenti d’ansia e attacchi di panico. In ‘Dio e D’io’, invece, parlo al lettore come se fossi ad una conferenza, trattando temi che toccano solo marginalmente la psicologia, in quanto tratto soprattutto fisica quantistica e spiritualità, mettendo non solo a confronto queste due affascinanti tematiche, ma anche in evidenza il collegamento che le unisce. In ‘Dio e D’io’, però, siamo su un terreno di saggistica pura, nel racconto ‘Gli Ultimi Soldati’ questa vena non manca, ma l’ho trattata in modo molto marginale, proprio come lo hai visto e giudicato tu. Inoltre ho inserito la presenza di Vudo, un cane intelligentissimo e sensibilissimo, che ho realmente avuto e che ho amato moltissimo; una presenza che mi ha dato tanto a livello emotivo e che ogni giorno ricordo con gioia.

Info e Sinossi
https://www.amazon.com/dp/B06XB4RG3Z
http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=984

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Roby Guerra


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


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