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Copernico si è laureato a Ferrara, ma qua l’evoluzione scientifica mentale, a quanto pare è sempre quella, premoderna, a parte ovvio eccellenze Unife e figure straordinarie come Zamboni. In questi giorni spicca in tutto il mondo la notizia rivoluzionaria e clamorosa di una giovanissima ragazzina inglese (14 anni) autorizzata da un Giudice inglese (per la prima volta in Europa se non erro) a ibernarsi come unica prospettiva di non morire definitivamente, viste le condizioni terminali e senza scampo per una malattia incurabile. Incurabile allo stato attuale della medicina scientica. Ebbene, anziché gioire, in questo mondo in semidefault generale, per certi orizzonti relativamente imminenti ma possibili e desiderabili della scienza d’avanguardia, sulla stampa nazionale, tranne piu neutre e-o eccezioni, sembrava il Bollettino di Frankenstein. Nello specifico local o dintornisu La Nuova Ferrara e anche il Resto del Carlino nazionale, usciti piccoli dossier, proprio piccoli e disinformati in quanto colmi di imprecisioni e poco aggiornati. Pure bastava un giro nel web. Tale disinformazione riguarda sulle testate in questione , un noto scrittore ovvero Roberto Pazzi ma anche presunti esperti e scienziati, medici abbastanz anonimi nel dibattito internazionale, che – pur anche possibilisti- quantomeno potevano evidenziare (senno sembra solo science fiction…) le fonti ufficiali scientifiche, leggi Medici e Filosofi anche collegati alla Crionica, le ricerche sulla Longevità parallele e attinenti, persino una scienza sociale, ovvero il Transumanesimo cosiddetto. Parliamo di medici, ricercatori, sociologi ecc. accademici, che lavorano in Università accademiche o Istituti in sé autorevoli, non di New Age o mera fantascienza. Figure come Max More o Aubrey de Grey, di cas quasi alla CNN o la BBC o le principali testate mediatiche anglosassoni e non solo. Abbiamo letto, a parte le riflessioni letterarie di Pazzi rispettabili ma molto opinabili di tecniche mediche quasi da stregoni e al massimo forse fattibili tra due o tre secoli, di mero Business e costi proibitivi! Ma la Crionica o Life Extension e la Longevità stesse non sono mera fantascienza. Dal punto di vista scientifico dei veri esperti, si parla anche di pochi decenni, massimo meno di un secolo. La crionica ecc., è una Medicina sperimentale semmai, allo stato attuale, una alternativa possibile e i costi variabili a seconda delle diverse Cliniche oggi esistenti, in Usa e Russia, tra non molto anche in Spagna, GB e forse Italia, costi sempre più sostenibili, di questo passo appena superiori – se la ricerca continua cosi- delle Pompe Funebri e dei Funerali classici, questi si dai costi già sproprozionati…
Max More è lo stesso fondatore della più importante Clinica Crionica cosiddetta in Usa: il Transumanesimo stesso ha coinvolto e coinvolge figure inoltre come lo stesso Marvin Minsky, padre dell’Intelligenza Artificiale scomparso ancora recentemente, la stessa Marthin Rotthblatt, ricercatrice olandese e imprenditrice celebre per le sue ricerche mediche laterali già molto concrete (originate proprio dalla grave malattia della sua bambina), scrittori celebri come Bruce Sterling e persino Dan Brown. Va da sé, la critica più risibile, a parte ancora Pazzi che è un letterato e di scienza ne sa come Tolomeo, che pur ammettendo l’eccezionalità del caso, ha scomodato l’archetipo di Lazzaro et similia (leggendoli solo letteralmente, ma il simbolo ambivelente e il desiderio ben noto dell’artista di essere immortale persino con le proprie opere?) per contestare la Crionica o l’Animazione Sospesa (più tecnicamente parlando) come pericolosa e inquietante— è la questione del Business! Come se vaccini e farmaci e protesi magari bioniche o robotica chirurgica siano frutto solo di qualche alambicco alla Dottor Jackill! (come sembra leggendo in merito il solito Foglio notoriamente antitransumanista).
Noi stessi, per la cronaca nel 2010, come futuristi abbiamo partecipato a un convegno internazionale con presenti anche proprio gli stessi Rothblatt, De Grey e More (e diversi altri internazionali) oltre agli italiani Campa e Prisco ecc. (curatori dell’AIT di Milano, una delle due sezioni italiane, l’altra è il Netowrk+Transumanisti, dell’americana Humanity+ fondata con altri dallo stesso More! In Italia un “cronico” noto è lo stesso ancor giovane Bruno Lenzi, anche noto ai media, Resto del Carlino incluso). Qualcuno persino da noi intervistato.
Riassumendo, la stampa – e non solo – semplicemente si aggiorni, poi legittimamente pro o contro (altra questione dopo la trasparente perà dialettica conoscitiva, così è solo disinformazione o il solito passatismo antiscientifico oggi dominante).

Per info consultare i seguenti link:

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-11-18/quattordicenne-inglese-muore-cancro-si-giudici-all-ibernazione-124419.shtml?uuid=ADCXNdxB

http://www.quotidiano.net/cronaca/ibernazione-umana-1.2689662

http://www.ilfoglio.it/scienza/2016/11/18/news/ibernazione-criogenesi-ragazza-inglese-107165/

https://en.wikipedia.org/wiki/Max_More

https://it.wikipedia.org/wiki/Aubrey_de_Grey

https://en.wikipedia.org/wiki/Martine_Rothblatt

http://estropico.blogspot.com

http://www.transumanisti.it

http:/transvision2010.wordpress.com

http://us.blastingnews.com/opinion/2016/11/life-extension-from-history-to-futurism-in-the-twentieth-century-001239421.html

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Roby Guerra


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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