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E’ on line per Asino Rosso eBook, a cura del futurista Roby Guerra, il secondo e nuovo libro della poetessa cosmica Sylvia Forty, ferrarese, “Biancaneve su Marte”. L’autrice aveva infatti pubblicato il suo primo libro nel lontano 2002 “Biancaneve a New York (Este Edition). Biancaneve su Marte presenta poesia diversamente cosmica in certo senso: il lirismo siderale del primo libro è oggi distillato in senso più esistenziale-alieno per così dire (echi malinconici di S. Plath) e psicanalitico alla Lou von Salomè . Marte è un “astro” simbolico, forse un tempo ricco d’acqua poi inaridito come certa malinconia espresso nei testi dalla poetessa , pur in una cifra “erotica” neoplatonica. Nel divenire della silloge qua spicca, però, una parola esita colma di bellezza futuribile e spaziale, alla luce di certi orizzonti promettenti e sorprendenti del progresso scientifico contemporaneo .Il libro inoltre include anche racconti pop e gossip raffinati, di piacevole leggerezza e introspezione affettuosa: Miss Fazzoletto di carattere più attuale su certo costume quotidiano diffuso ai giorni nostri e una serie di rapidi schizzi dedicati ai personaggi di un noto bar della città nei primi anni duemila.
Così Riccardo Roversi analizza criticamente la poetessa: “La poesia di Sylvia Forty è un lungo viaggio: parte dal passato remoto dell’amore archetipico e dei desideri primordiali e giunge al futuro anteriore dell’odierno stallo virtuale. Ma c’è Biancaneve… che l’aspetta, ci sono le zattere del linguaggio che spiegano le loro vele di codici. E brezze, che soffiano verso un presente parallelo”.

Segnaliamo inoltre, dalla premessa dell’autrice … proprio dedicata al Real Bar (Nome leggermente mascherato…):
“Ho conosciuto un popolo nuovo.
Non sono andata in giro per il mondo, ma ho iniziato a frequentare un bar
Il real bar in pieno centro storico di Ferrara.
Questo per precisare che non è il solito barettino di paese dove ci si trova la sera per andarsene subito tutti in città o per due chiacchiere tra vecchietti che si conoscono da una vita mentre le mogli ripuliscono la cucina.
E’ lì che ho incontrato il Popolo dei Single: quello che si ritrova ogni giorno per andare a mangiare un boccone insieme; quello che si da appuntamento a mezzogiorno la domenica per riempire il vuoto di una solitudine che pesa, quello che si da man forte nella ricerca di nuovi amori a spasso per locali.
E questo è il popolo più singolare che abbia mai incontrato .
Chiaramente anch’io ero frequentatrice in quanto single da poco, e con loro ho riempito tante ore delle mie giornate improvvisamente vuote,
E’ con affetto vero che ho messo sulla carta le loro vite, enfatizzando, minimizzando o forse inventando piccoli difetti e grandi virtù”.

E dalla premessa marziana “generale”: L’argine d’oro genetico
Cammino lungo l’argine, lo stesso dove più 50 anni fa passeggiava mia mamma; i piedi entrano perfetti nelle stesse orme lasciate da lei, colpa del dna…
Lo stesso fiume, lo stesso scorrere lento, la stessa nebbiolina, lo stesso sole di allora…,ma non è come allora. Il colore dell’acqua è fangoso, mia madre mi parlava di morbide trasparenze; mancano gli alberi – tagliati per farne carta, legno; gli argini a ogni pioggia si impregnano di acqua,nasce la paura, cederanno, resisteranno? Anche la nebbia è scura, il respiro si affanna – polveri sottili, è così che le chiamano – e lontano altre polveri, quelle della ciminiera del petrolchimico che sputa fumo bianco – ci dicono innocuo, solo vapor acqueo, da crederci? Ho voglia di riposare, mi accoccolo sotto un pioppo. Chissà forse è qui che sono stata concepita, un tempo non si andava a casa del fidanzatino, in camera da letto indisturbati: l’amore era qualcosa di rischioso, nascosto, una complicità solo della coppia o di pochi amici, ore rubate che riempivano di adrenalina i cuori coinvolti, che impregnavano di consistenza il cercarsi e l’incontrarsi.
Intanto vedo scendere un’astronave lentamente, si ferma nel mezzo del fiume dove una piccola isola di terra è emersa: escono 4 nanetti strani, magri, vestiti di bianco. Si guardano intorno, e piano piano, oddio, camminano sull’acqua.
Mi spavento, che faccio? Telefono ai carabinieri, alla polizia, a un’ambulanza.
Forse sto male e non me ne sono accorta, ma non ho nemmeno il tempo di ragionare che me li ritrovo davanti. Mi chiedono dove trovare una stazione di rifornimento per la loro astronave…
Strano, li capisco, parlano la mia lingua, sì ma che carburante avrà mai questa astronave ovoidale, tutta argentata?
Latte, mi rispondono, ci vogliono 4 litri di latte di mucca non pastorizzato. Uff,era più semplice se fosse andata a benzina, persino quella agricola è più facile da trovare ,adesso dove la trovo una stalla dove indirizzarli? Non mi risulta ci siano mucche nel raggio di non so quanti km, neppure gli agriturismi, spuntati come funghi e tutti soloproduzionepropriatuttogenuino (…!!!) mi risulta abbiano mucche. Cavalli sì, quelli rendono! 40 euro un’ora di passeggiata nei dintorni…no, niente mucche, mi sa che saremo costretti a tenerci questi puffi…

Sylvia Forty, poetessa cosmica, è nata a Ferrara . Ha pubblicato la raccolta poetica “Biancaneve a New York” (Este Edition) e alcuni testi in “A.A.VV., La prima donna sulla luna”(La Carmelina), libro segnalato da P. Ruffilli in Rai Radio 2, in “AA.VV., Schegge di Utopia” (La Carmelina), libro segnalato da Il Sole 24 Ore. Ha, inoltre, pubblicato diversi testi nelle seguenti collettanee: “AA.VV., Per una Nuova Oggettiività. Libro Manifesto” a c. di S. Giovannini, G. Lami, G. Sessa ed altri (Heliopolis, 2011), nella edizione/versione eBook “Urfuturismo” 2014 (La Carmelina), in “AA.VV. The Italian Rose 2000” (La Carmelina, 2015), (a cura di R.Guerra) Dizionario della Letteratura ferrarese contemporanea (Este edition eBook, 2012), AA. VV. Futurismo Renaissance… (D- Editore, eBook, 2016), AA.VV., Ferrara città d’arte? Virtuale o Reale (Asino Rosso eBook, 2017). Questo Biancaneve su Marte include anche due brevi esperimenti narrativi minimal pop e una rassegna stampa (Nota editoriale).

info
https://www.mondadoristore.it/Biancaneve-su-Marte-Sylvia-Forty/eai978882839413/

tag:

Roby Guerra


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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