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Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Al via l’iter del progetto di legge in materia di “Promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria”. È stato infatti presentato questa mattina in Commissione IV Politiche per la salute e sociali il percorso del Pdl promosso da Paolo Zoffoli e Giuseppe Boschini e a cui ha lavorato, e sottoscritto, anche il consigliere Paolo Calvano che sottolinea: “il progetto di legge focalizza il tema della prevenzione nel campo della salute e del benessere. Si tratta della prima legge regionale o nazionale che in Italia affronta organicamente questo tema».

Un tema di grande rilievo per la qualità della vita dei cittadini, ma anche per la comunità. «Da tempo la medicina ci indica che stili di vita sani costituiscono fattori essenziali non solo per vivere più a lungo, ma soprattutto per vivere in buona salute per più tempo – spiega Calvano –. Quindi adottare una “prevenzione primaria” verso chi ancora non presenta sintomi o malattie, e affiancarla alle politiche di screening da tempo adottate nella nostra regione significherebbe anche liberare risorse importanti del Servizio sanitario nazionale».

Questo, in sintesi, l’obiettivo della legge. «La legge introduce anche un glossario condiviso per gli operatori – spiegano all’unisono i dem –. Istituisce il “Sistema regionale per la promozione della salute e la prevenzione”, che potremmo definire come una sorta di innovativo “welfare della prevenzione” cui sono chiamati a contribuire i soggetti più diversi, pubblici e privati, dagli enti locali, all’associazionismo, al mondo della scuola, del lavoro, dello sport, del tempo libero, creando una “Rete regionale” da impegnare nella promozione di progetti di prevenzione per le comunità locali. La Regione, in base al disegno di legge, andrà a definire una “Strategia regionale per la promozione della salute e la prevenzione” (SRP) continuando a emettere, come già oggi, un “Piano Regionale della Prevenzione” (PRP), con carattere operativo».

Vari articoli della legge sono dedicati alla valorizzazione del ruolo di diversi ambienti ai fini della prevenzione: non solo quello medico sanitario, ma quello scolastico, del lavoro o dello sport. Altri articoli sono dedicati a tematiche specifiche, come la prevenzione delle conseguenze delle malattie del sistema cardiovascolare, del diabete o delle dipendenze, con attenzione specifica alle azioni rivolte alla comunicazione sociale e alla formazione diffusa della popolazione.

«Per l’attuazione di queste politiche, anche attraverso contributi ai mondi e alle associazioni coinvolte per l’attuazione dei progetti, la legge prevede lo stanziamento annuale di 3,5 milioni di euro, aggiuntivi rispetto alle risorse già impegnate dalla Regione per le politiche di prevenzione – concludono i consiglieri –. Il percorso della legge ora proseguirà in commissione, a partire dall’udienza conoscitiva che vedrà invitate e coinvolte decine di realtà istituzionali, associative, sociali per esprimere un definitivo parere sulla legge, a partire da lunedì 5 novembre in poi».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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