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Da: Organizzatori
“Rime Rimedio”: Bruno Tognolini incontra i bambini della scuola di Cocomaro di Cona
Come ultima tappa del percorso avviato col convegno “Mi prendo cura di te”,  lunedì 18 marzo Bruno Tognolini ha tenuto una lezione poetica per gli alunni e le alunne della scuola primaria “Bruno Ciari” di Cocomaro di Cona.
L’incontro intitolato “Rime rimedio” ha regalato i “rimedi” che le rime, le storie, le risorse culturali, accanto a quelle mediche e altre, possono offrire agli esseri umani di ogni età che soffrono di ogni male.
Durante l’incontro, Bruno Tognolini ha saputo creare un’atmosfera davvero magica fatta di grande attenzione e partecipazione da parte dei bambini.
La sua bravura nel raccontare e la sua maestria nell’incantare ha attratto, in maniera magnetica, la curiosità dei bambini e degli adulti presenti.
Il ritmo e la musicalità delle sue rime, la loro profondità espressa con leggerezza, ha divertito, commosso e meravigliato tutti.
L’umiltà e la generosità con cui si è presentato sono state davvero straordinarie.
I bambini della scuola, per ringraziarlo della sua arte e della sua generosità, gli hanno regalato alcune copie del loro giornale “Gazzetta del Cocomero”, il secondo quaderno della ricerca internazionale sulle conte “A star sotto tocca a te” ed un CD con registrazioni di filastrocche provenienti da scuole che le hanno spedite, nel tempo, da diverse parti del mondo.

CHI È BRUNO TOGNOLINI – SCHEDA DI PRESENTAZIONE
Nato a Cagliari nel 1951, Bruno Tognolini abita dal 1975 a Bologna, dove ha compiuto la sua formazione artistica: dalla laurea al DAMS in Comunicazione e Spettacolo alla lunga stagione del teatro di base nella cooperativa Centro Teatrale Roselle. Tra gli anni Ottanta e Novanta collabora con autori teatrali come Gabriele Vacis, Marco Paolini e Marco Baliani e si avvicina anche al mondo della televisione. Il suo lavoro inizia allora a dividersi tra romanzi, racconti e poesie per i bambini, TV e multimedia. Come artista multimediale realizza, tra i tanti titoli, il CD-rom “Nirvana X-rom”, tratto dal film di Gabriele Salvatores. Per la TV è stato tra gli autori di popolari trasmissioni per bambini della RAI come “L’albero azzurro” e la “Melevisione”. Per il cinema ha scritto i testi cantati del film “La gabbianella e il gatto” di Enzo D’Alò e ha collaborato per lungo tempo con il documentarista Gianfranco Cabiddu. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Andersen come miglior scrittore italiano per ragazzi; nel 2011 il Premio Speciale della Giuria per il suo “Rime di rabbia”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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