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Da Unife

Si svolgerà venerdì 7 luglio 2017, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso la sede IUSS di via Scienze 41/b a Ferrara, la conferenza pubblica “Bufale e disinformazione in Internet” di Antonello Bocchino, Visiting Lecturer and PhD Researcher University of Westminster, London.
Molte fake news, notizie false e anche scarsamente verosimili, riguardano la scienza. A una domanda crescente di informazione scientifica presso il grande pubblico – spiegano i direttori del Master Marco Bresadola e Michele Fabbri – spesso non corrispondono tra giornalisti e comunicatori un’appropriata cultura scientifica e la conoscenza del funzionamento dell’ecosistema dei media.
Obbiettivo della conferenza è sviluppare consapevolezza su come i mezzi di comunicazione, in particolare Internet e social network, veicolano l’informazione scientifica, al fine di imparare un metodo che aiuti a distinguere il vero (provvisorio) della scienza dal falso e dall’inverosimile.
La conferenza, organizzata dal Master in “Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza” e da “Design of Science” – Laboratorio di storia e comunicazione della scienza di Unife, e promossa nell’ambito delle attività didattiche del Master, è accreditata su Piattaforma Sigef (corsi enti terzi) e dà diritto a 3 crediti per gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
Antonello Bocchino, visiting lecturer e Master of Philosophy, è ricercatore PhD per il Centre for Social Media Research (CSMR) del programma del Communication and Media Research Institute (CAMRI) della Westminster University di Londra. Recentemente è stato guest lecturer per il corso di laurea magistrale ‘Strategic Public Diplomacy’ della facoltà di Scienze Politiche dell’università di Siena. Dopo aver conseguito la laurea magistrale al DAMS dell’Università di Bologna con una tesi sui nuovi media, Antonello Bocchino ha vissuto e lavorato all’estero per diversi anni. Nei mesi successivi alla Primavera araba ha lavorato al Cairo come giornalista e presentatore per la Radio Televisione di stato egiziana, e ha lavorato come responsabile per lo sviluppo e l’implementazione di strategie comunicative sui social media per l’Istituto italiano di cultura al Cairo. Si occupa di nuovi media e comunicazione fin dal 1996 quando ha collaborato con il primo magazine online italiano (1994) NetMagazine/MagNet, un progetto di ricerca sulle comunicazioni con particolare attenzione alle reti telematiche, e alle loro opportunità comunicative e relazionali, un’esperienza tuttora citata nei libri sul design delle interfacce. È membro dell’Editorial & Media Staff di Noema, testata giornalistica dedicata alle relazioni tra cultura e nuove tecnologie, selezionata da RAI International nel 2003 come miglior sito italiano. È inoltre membro dell’Associazione sociologica europea (ESA), nel Research Network ‘Sociology of Communications and Media Research’.

Per iscrizioni e informazioni
Mariasilvia Accardo, tel. 0532 – 293518, email mariasilvia.accardo@unife.it

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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