Skip to main content

Buono come il pane. Facile da dire, un po’ meno da fare. Tanto più se non si può usare la farina di grano. Difficile è fare il pane così e – per chi non mangia il glutine – trovarlo, comprarlo, gustarlo. Buono, s’intende. Perché di prodotti senza glutine, in vendita, ormai ce ne sono parecchi. L’agitazione quando ti dicono: non preoccuparti, ci pensiamo noi. Spesso significa che ti troverai un pacchettino di gallette rotonde di riso candido con sapore e consistenza simile al polistirolo, mentre gli altri non avranno che l’imbarazzo della scelta tra brioche, tortine di pasta frolla, pizza, pasta fumante, tramezzini, tartine, quiche, spiedini e verdure gratinati. La sopravvivenza è garantita, tutto il resto no.

ferrara-locali-senza-latte-capricci-senza-glutine
Pizze e salatini senza glutine (foto di Capricci senza glutine di Ferrara)

La situazione peggiora se, oltre al glutine, sei intollerante anche al latte: che vuol dire niente burro, yogurt, parmigiano, pecorino, mozzarella e via deliziando. Molti prodotti senza glutine, anzi, sono arricchiti con proteine del latte per rafforzare le farine di riso, mais e patate che sono meno elastiche nella lavorazione. Attenzione quando vi assimilano ai vegani: chi evita i prodotti animali e i loro derivati, spesso fa uso di seitan, che altro non è che un concentrato di glutine, proteina del grano usata a compensare quelle di bistecche, uova e scaloppine mancanti.

Ecco, la ricerca parte da qua. Trovare cose buone fatte con grano saraceno, farina di riso, amido di mais, fioretto, castagne, ceci, patate, amaranto, quinoa, miglio, anche avena (farro e kamut no, perché sono tipi di grano che contengono comunque glutine). E magari cose impastate con olio di oliva o olio di girasole, accettabili gli oli vegetali e pure lo strutto. Quella che segue è una mappa, frutto di una lunga ricerca, fatta di sofferte e qualche volta golose sperimentazioni in un’area che parte da Ferrara e si spinge fino ai suoi dintorni.

ferrara-locali-senza-latte-glutine-farina-riso
Margherita del panificio Farina di riso a Ferrara

Pane fresco e prodotti da forno. In un negozio in pieno centro di Ferrara che si chiama Farina di riso, in via Boccacanale Santo Stefano 58, c’è una ragazza giovane giovane e brava brava. Appena maggiorenne, due anni fa si è messa il grembiule e armata di matterello, alla faccia di chi li chiamava bamboccioni, è diventata una piccola imprenditrice. Margherita impasta ogni giorno tagliatelle, cappelletti, pagnotte, brioche e crostate. Per i prodotti di maggiore smercio usa burro, parmigiano e proteine del latte. Ma fa qualche biscotto con olio di girasole e – su richiesta – crostatine di frolla deliziosa anche senza derivati del latte; muffin con gocce di cioccolato che sono squisiti; biscotti secchi o anche farciti molto buoni con marmellata di albicocca, prugna o fragola. Fragrante, morbido dentro e con fuori una crosta che dà soddisfazione il pane rustico (disponibile, di norma, il mercoledì e il venerdì), il “pinzone” cotto ogni giorno (sorta di focaccia salata morbida, condita con un poco di olio e rosmarino in superficie) e le alternative dei cracker in forma di sfoglie romboidali, sottili e croccanti.

ferrara-locali-senza-latte-capricci-senza-glutine
Cornetti senza glutine (foto di Capricci senza glutine di Ferrara)

Un altro posto dove rifornirsi senza problemi è Capricci senza glutine, in via Bologna 267/c. Marito (Luca Borghi) e moglie (Susanna) hanno bandito dalla loro tavola prima il latte e poi il grano in ogni forma, dopo una saturazione legata al lavoro in un panificio. Buona la pasticceria come il pan di spagna, le tortine di riso e quelle di tagliatelle, la monoporzione di millefoglie anomala, i bignè, i tranci di torta-foresta-nera con pan di spagna al cioccolato, panna vegetale e amarene. Ottimi e con esterno croccante i panini rustici con semini vari, ma anche quelli classici e la coppia di pane, diversa ovviamente da quella ferrarese doc ma interessante da assaggiare. Nessun problema per le farciture al cioccolato, perché qui usano solo il cioccolato fondente totale o una specie di crema-nutella che è una delizia, fatta di nocciole, zucchero di canna, cacao e nient’altro. L’unico limite è quello del portafoglio, perché i prezzi moltiplicano per sei o sette volte quelli di pane e biscotti standard. Tutto senza glutine e con prezzi un poco più abbordabili dal Panettiere di Ferrara in via Fabbri 331, ma con un uso abbastanza esteso di latte e burro. Solo su prenotazione e un giorno alla settimana, invece, l’ottima pasticceria Chocolat, in via Cortevecchia 55, si mette a disposizione per fare dolci senza usare latte (tenerina, torta alla frutta) ma al glutine qui non ci rinunciano.

A Bologna c’è Spiga amica in via Petrarca 13, fuori porta San Mamolo, con dolcetti di ogni genere, pasta fresca e pane sfornato ogni giorno. Da prenotare in anticipo anche qua i dolci e la pasta per chi evita i latticini.

Pizza e pizzerie. Straordinaria la pizza sottile, tirata e gustosa della pizzeria La Pace in via Statale 63 a San Carlo, una ventina di chilometri da Ferrara, nel territorio del comune di Sant’Agostino, dove la provincia ferrarese tocca quella bolognese (Crevalcore) e modenese (Finale Emilia). Buona pure quella della pizzeria Malborghetto, in via Gelsomini 31 a Malborghetto, distante dieci minuti dal centro di Ferrara e predisposta per la consegna di pizza, ceci e quant’altro a domicilio in città. Senza glutine restando in centro città la pizzeria Bella Napoli in via Boiardo 5 e, appena più periferica, la pizzeria Il Mangiolino in via Maria Bellonci 18/a.

Ristoranti. Grande attenzione per le intolleranze e le richieste personali in genere, la riserva il bel ristorante La Colombara in via Piacentina 43 a Occhiobello, un quarto d’ora di macchina da Ferrara in una deviazione della statale che attraversa la zona commerciale di Santa Maria Maddalena dopo il ponte che collega con la provincia di Rovigo. Molte cose buone e adatte a Il Sorpasso, in via Saraceno, nel centro medievale di Ferrara, con un menù creativo ma legato alla stagione e alle tradizioni italiane. Indicati dal portale turistico “Terra e acqua” proprio per chi ha problemi di celiachia il ristorante pizzeria La Pergola in via Tassinari 30 a Renazzo di Cento; l’Antica trattoria Vallone in via Porto Vallone 11 a Filo di Argenta; il ristorante pizzeria Alle Aie sul lago sulla Strada statale Romea 125 a Lido delle Nazioni.

Gelati a Ferrara. Coppe e tanti gusti senza glutine nelle gelaterie di Grom, che di solito però hanno la base di latte. Né glutine né latte per chi sceglie quattro o cinque gusti fatti con questa attenzione dall’ottima Gelateria K2, in via Armari 30 e 32. Un cioccolato fondente a base di acqua è disponibile da Venchi. Sorbetti e gusti frutta di solito sono comunque fatti solo con frutta, acqua e zucchero nella maggior parte delle gelaterie.

ferrara-locali-senza-latte-glutine-caffe-metropolis
Valentina e Marco del Caffè Metropolis di Ferrara

Bar e cappuccino… Il miglior cappuccio con latte di soia? A Ferrara si trova, a sorpresa, in un bar piccolo e tranquillo che è in pieno centro ma è come se non lo fosse. Frequentato da una clientela abituale e fedele, fatta di persone che abitano o lavorano nel quartiere, il Metropolis Caffè in via Ripagrande 31/b è gestito da Marco e Valentina che con maestria e gentilezza ogni mattina preparano ottimi caffè e, appunto, cappuccino al latte di soia o anche solo macchiato, così buono da superare in bontà quello col latte. Per una colazione tutta gluten-free certificata bisogna spostarsi nella provincia ferrarese al bar La Dolce vita in piazza del Popolo 29 a Copparo o, al mare, al Bagno Capo Hoorn sul lungomare Canarie 7 a Lido delle Nazioni; al Bagno Astra in via Spiaggia 13 a Lido degli Estensi; al Logonovo Hotel in viale delle Querce 109 a Lido degli Estensi.

Alberghi e hotel. Per chi vuole soggiornare in città e sapere che a colazione e, in genere, a tavola può trovare cose senza glutine il portale turistico “Terra e acqua” della provincia di Ferrara indica l’Albergo Annunziata in piazza Repubblica 5, proprio dirimpetto al castello estense, dove il titolare Zeno Govoni ha un’attenzione da vero gourmet e intenditore nella scelta di cibi e bevande. Accoglienza gluten-free la assicura poi l’elegante e rinnovato Carlton hotel, nella centralissima via Garibaldi 93.

Negozi di alimentari. Merendine, biscotti e vasto assortimento di pasta secca o fresca (in formati diversi dai soliti spaghetti, penne e ditalini in genere in commercio) a Ferrara si trovano in due botteghe di soli prodotti senza glutine: la Dispensa alternativa in via dell’Aeroporto 1/f e Mamey in via Marconi 156. Merendine, farine, biscotti e paste con farine alternative, come quelle impastate solo con farina di lenticchie o di piselli si trovano anche nei negozi NaturaSì in via Bologna e in via Copparo. Non mancano poi scaffali dedicati ormai nella maggior parte dei supermercati, come quelli della Coop e della Conad (con prodotti anche a marchio interno), Despar e – di recente – persino nei discount come Lidl, Ld, In’s e Eurospin.

Non resta che andare in giro a provare e trovare anche il modo di cucinare, abbinando ingredienti che hanno caratteristiche di cottura e consistenza diverse. E se qualcuno ha delle dritte da dare, i suggerimenti sono ben accetti!

tag:

Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, Mantova 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, Bologna 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici Università di Ferrara, Mimesis, Milano 2017). Ha curato la mostra “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it