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da: ufficio stampa e comunicazione Comune di Copparo

Presentata in conferenza stampa l’iniziativa “Buonsenso, buongusto, benessere: vivere meglio” a cura della Lilt di Ferrara (Lega Italiana contro i Tumori), che si terrà venerdì 18 dicembre presso l’Atrio della Residenza Municipale, con inizio alle ore 17. Erano presenti Martina Berneschi vicesindaco di Copparo, Sergio Gullini, presidente Lilt di Ferrara, Gianpiero Gargini, affari generali di Lilt, Giovanni Lolli presidente del CFP Cesta e Nicola Covezzi insegnante di CFP Cesta.
Martina Berneschi, vicesindaco e assessore con delega al volontariato ha ribadito il sostegno dell’amministrazione comunale alle attività della Lilt, sottolineando che il contesto dell’incontro di venerdì 18 dicembre si avvale della collaborazione del Centro Formazione Professionale di Cesta, che ha messo a disposizione la professionalità della scuola per questo progetto.
«Si parla di cibo e si parla di salute – ha concluso Berneschi – si può mangiare bene ma con buonsenso e quindi mantenendosi in salute. La nostra collaborazione con Lilt è recente, ma ci sono tutti i presupposti perché continui con successo, come Comune siamo molto attenti alle attività del volontariato e il lavoro di Lilt merita tutta la nostra riconoscenza, anche perché il tema della prevenzione è un tema di grande importanza».
Il presidente di Lilt Sergio Gullini ha ricordato come nella medicina moderna il concetto di prevenzione superi quello di cura. «Prevenire è meglio che curare – ha ripetuto Gullini – per questo sappiamo che è possibile prevenire alcune importanti malattie, trovando equilibrio tra alimentazione varia e abbondante con ciò di cui il nostro organismo ha bisogno. La speranza di vita è sicuramente aumentata, ma è innegabile che la comparsa di nuove malattie porti nuovi problemi. Basti pensare – ha concluso Gullini – che ormai nel mondo il numero degli obesi (un miliardo e mezzo di persone) ha superato quello delle persone sottonutrite (un miliardo).
All’incontro di venerdì sarà anche presentato il primo numero della collana “I quaderni della Lilt”, con suggerimenti per una corretta e gustosa alimentazione e con ricette realizzate dai cuochi dell’alberghiero del CFP Cesta.
Giovanni Lolli presidente del CFP Cesta ha ricordato che la collaborazione tra Lilt e CFP ha ormai cinque anni e che ha portato ottimi risultati lungo “il cammino della prevenzione”, che – ha detto Lolli – «deve partire dalla scuola sviluppandosi su vari argomenti: tabagismo, alcolismo, alimentazione. Questo è l’anno dell’Expo e della Carta di Milano – ha concluso Giovanni Lolli – che afferma chiaramente come la scuola sia il veicolo principale dell’educazione e della prevenzione, compresa anche la prevenzione allo spreco alimentare».
Con le ricette presenti sul quaderno della Lilt si sono valorizzati i prodotti tipici del nostro territorio, vale a dire le 17 perle della provincia di Ferrara. Un’attenzione particolare alla “generazione “ dei nonni, su cui fare una sorta di prevenzione a ricaduta, in modo che i nonni possano insegnare ai nipoti modi semplici per una corretta alimentazione quotidiana.
Sergio Gullini ha poi sottolineato come “fare Sanità” oggi non riguardi più solo il medico, ma l’amministratore locale, l’imprenditore industriale o agricolo, l’insegnante, perché i temi in campo sono molti e gli aspetti da tenere controllati rivestono tutte queste professionalità.
Gianpiero Gargini e Nicola Covezzi hanno ricordato che durante la serata di venerdì sarà fatta un’estrazione a premi per tutti i partecipanti e che sarà offerto un aperitivo “salutare”, curato da CFP Cesta. La Lilt opera a livello nazionale dal 1922 e la sede di Ferrara si compone di circa 150 soci, con 20 volontari attivi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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