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Da: Bologna Jazz Club

Concerto di domenica 13 novembre Bologna, Cantina Bentivoglio, ore 13
Jazz brunch
Buster Williams Quartet ‘Something More’
Jaleel Shaw, sax alto e soprano; Eric Reed, pianoforte; Buster Williams, contrabbasso; Lenny White, batteria

Secondo jazz brunch alla Cantina Bentivoglio nell’ambito del Bologna Jazz Festival 2016: domenica 13 novembre (con inizio alle ore 13) sarà il quartetto ‘Something More’ del contrabbassista Buster Williams a far convergere nel locale di via Mascarella appassionati di jazz e amanti del buon vivere cittadino. Il pranzo domenicale sarà assai ben ritmato: a fianco di un colosso del basso come Williams troveremo infatti un cast all stars con Jaleel Shaw al sax alto e soprano, Eric Reed al pianoforte e Lenny White alla batteria.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol e del main partner Gruppo Hera.
Charles Anthony ‘Buster’ Williams (nato nel 1942 a Camden, New Jersey), con ormai ben oltre cinque decenni di attività ai vertici del jazz afroamericano, è uno dei più grandi accompagnatori che le ritmiche jazz abbiano visto nel corso di questi decenni segnati da innumerevoli mutamenti stilistici.
Non ancora ventenne, Buster Williams era già ben posizionato: suonava nel gruppo di Jimmy Heath e anche con Gene Ammons, Sonny Stitt e Dakota Staton. Negli anni Sessanta continuò ad accompagnare grandi cantanti (Betty Carter, Sarah Vaughan, Nancy Wilson e in seguito anche Shirley Horn, Carmen McRae, Helen Merrill…) e, durante alcuni anni in cui visse a Los Angeles, fu al fianco di Miles Davis, i Jazz Crusaders, Kenny Dorham, Bobby Hutcherson e Harold Land. Tornato a New York la sua carriera decollò grazie al gruppo Mwandishi di Herbie Hancock (1969-73): era la prima ondata del jazz-rock, che vide Buster Williams imbracciare anche il basso elettrico. In questo periodo si sviluppò anche la sua carriera da leader, con incisioni discografiche per la Muse e la Denon.
Difficile riassumere oltre la sua carriera, arricchita da numerose partecipazioni musicali per il cinema e la tv (tra gli altri per film di David Lynch, Steven Spielberg, Spike Lee) e fitta di innumerevoli collaborazioni prestigiose (Art Blakey, Chet Baker, Chick Corea, Dexter Gordon, Wynton Marsalis, McCoy Tyner, Sonny Rollins, Count Basie, Errol Garner, Ron Carter, Freddie Hubbard…).

Informazioni e prenotazioni Cantina Bentivoglio:
via Mascarella 4/b, Bologna.
tel.: 051 265416
www.cantinabentivoglio.it
Si consiglia la prenotazione. Rivolgersi direttamente al locale.

Informazioni:
Associazione Bologna in Musica
tel.: 334 7560434
e-mail: info@bolognajazzfestival.com
www.bolognajazzfestival.com

Presidente: Federico Mutti
Direttore artistico: Francesco Bettini

Ufficio Stampa: Daniele Cecchini
cell. 348 2350217
e-mail: dancecchini@hotmail.com

Bologna Jazz Card:
Socio Young (fino a 26 anni): 10 euro
Socio Standard: 25 euro
Socio Gold: 50 euro
acquistabile o rinnovabile online nell’area soci del sito www.bolognajazzfestival.com

Vantaggi esclusivi per i Soci possessori della Bologna Jazz Card:
– speciali convenzioni con i jazz club affiliati al Festival
– Cantina Bentivoglio: riduzione del 10% sul prezzo del servizio

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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