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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Saranno due i gruppi di tour operator internazionali che “sbarcheranno” tra la città di Ferrara e quella di Comacchio il 20 aprile nell’ambito del Buy Emilia Romagna, l’affermata Borsa del Turismo – promossa ed organizzata dall’Unione regionale di Confcommercio in partnership con Ascom Ferrara – dedicato al mondo degli operatori professionisti del Turismo e che si concentrerà in particolare sull’asse delle città Unesco – Ferrara, Modena e Ravenna – oltre che sulla costa toccando, ovviamente, il Parco del Delta.
Tredici operatori (4 dagli Usa, 3 dalla Germania, 2 dalla Russia ed 1 rispettivamente dal Canada, Finlandia, Olanda e Spagna) saranno dal mattino a Ferrara nell’ambito di un percorso dal titolo “Unesco Cities: to taste e to listen”.
“In sintesi – spiega Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara – la nostra città è una meta turistica da gustare ed ascoltare con particolare attenzione al cuore di Ferrara con degustazioni enogastronomiche (Ferrara Store, Principessa Pio), inserendo nel percorso luoghi simbolo della cultura e della musica (Palazzo dei Diamanti, Teatro Abbado, Cattedrale…) e spazi verdi cittadini (Parco Massari, Piazza Ariostea…): elementi che rendono davvero la nostra città tutta da gustare, vedere ed ascoltare ed al centro dell’azione di promo valorizzazione di Ascom”.
La seconda comitiva composta da sei operatori (4 dalla Russia, 1 rispettivamente dalla Germania e dall’Inghilterra) arriverà nel tardo pomeriggio di mercoledì 20 su Comacchio ed avrà come mission la “Vacanza Attiva” puntando su Valle Campo ed i suoi elementi escursionistici e paesaggistici che la rendono particolarmente adatta a chi voglia realizzare una vacanza completamente immersa nella Natura più autentica.
“ll Buy Emilia Romagna – è il commento di Gianfranco Vitali presidente di Ascom Comacchio – prosegue nella giusta direzione di promo valorizzazione del nostro territorio che è di una ricchezza inestimabile anche in considerazione del riconoscimento MAB Unesco sul Parco del Delta: un biglietto da visita che fa la differenza e che ci potrà permettere di fare un salto di qualità che merita il nostro sistema turistico permettendo così un concreto allungamento della Stagione”.
Il tour prevede poi la visita a Comacchio per apprezzare il centro storico della città dei Trepponti con il suo intreccio unico di scorci e canali per concludersi con la degustazione delle specialità tipiche di mare e di valle al ristorante trattoria “da Vasco e Giulia”.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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