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Tante novità e tanti spettatori per la 31° Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, che il 26 agosto ha chiuso il sipario con un grande concerto in Piazza Castello con i musicisti protagonisti provenienti da Dublino, dall’Irlanda e da tutto il pianeta.

È stata un’edizione ricca di novità, il Ferrara Buskers Festival 2018, la 31° Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, che dal 16 al 26 agosto ha trasformato la città estense (dopo le anteprime di Mantova e Comacchio e la tappa di Lugo) nella più grande capitale della musica del pianeta. Pur tenendo fede alla sua consolidata formula originale – 20 i gruppi di Musicisti Invitati che si sono esibiti negli 11 giorni della manifestazione e circa 300 le formazioni di Artisti Accreditati che si sono alternati sul palcoscenico delle vie e piazze della città – molto apprezzate sono state le nuove iniziative introdotte, come i BuskersLAB, laboratori creativi che hanno visto i buskers come maestri di strumenti insoliti, e le Notti Buskers per la prima volta nel Cortile del Castello Estense. Dopo gli spettacoli tra le strade del centro storico rinascimentale e medievale ferrarese (oltre 100 al giorno portati in scena da più di 1000 tra musicisti ed artisti, provenienti da 56 nazioni diverse, per un totale di più di 2000 ore di show), da mezzanotte la festa si è spostata nel cuore del maniero simbolo della città. Inoltre, per la serata finale è stato allestito un palco nella piazza del Castello per i concerti on stage dei musicisti protagonisti di questa riuscita edizione. Neanche la pioggia di sabato pomeriggio ha infatti scoraggiato gli spettatori del Ferrara Buskers Festival, in tanti e provenienti da varie località d’Italia e del mondo, a soffermarsi ad ascoltare i suoni della musica irlandese – non a caso questa rassegna è stata dedicata a Dublino, Città Ospite d’Onore per la grande valorizzazione che fa da sempre dei musicisti di strada – e di ogni angolo del globo. Dietro le quinte, 40 persone dello staff che hanno lavorato in modo infaticabile per la riuscita del festival e circa 50 volontari di IBO Italia provenienti dall’Italia e dall’estero, i quali hanno raccolto le offerte del pubblico per l’iniziativa di solidarietà del Grande Cappello. Molto apprezzate sono state anche le iniziative di solidarietà, come gli spettacoli di due gruppi di musicisti nella Casa Circondariale di Ferrara, la musicoterapia per le persone anziane, l’allegria portata nel Centro diurno di salute mentale Maccacaro. E gli spettacoli di alcuni tra i migliori artisti sordi italiani, protagonisti di BuskersDeaf. In azione per la città 16 eco-assistants che hanno presidiato i punti di raccolta differenziata, aiutando il pubblico a vivere la manifestazione in modo sostenibile, secondo le iniziative del Progetto EcoFestival, per l’8° anno consecutivo, che fanno del Ferrara Buskers Festival® un modello per la gestione dei rifiuti. Suoni, storie e culture si sono incrociate ed intrecciate, traovando nella musica la chiave per la condivisione. «L’obiettivo ora è di far diventare questo festival, che è già il più grande del mondo e il punto di riferimento per la musica di strada, il terzo come fama a livello europeo – ha detto Rebecca Bottoni, Responsabile degli Artisti Accreditati -. Siamo molto soddisfatti per la qualità degli artisti e per il calore dimostrato dal pubblico». E le idee per la 32° edizione di certo non mancano. Finita la festa, ora restano i ricordi, e osservando il fisarmonicista disegnato sul manifesto ufficiale del Ferrara Buskers Festival® che apre il suo strumento musicale in cui compare l’immagine della Cattedrale ferrarese, la mente torna ai suoni, alle canzoni alle emozioni vissute sotto il cielo ferrarese, e alla canzone di Fiorella Mannoia “Il cielo d’Irlanda è Dio che suona la fisarmonica. Si apre e si chiude al ritmo della musica…”.

La dichiarazione di Massimo Maisto, vicesindaco

La più importante esternazione sul Buskers Festival arriva dal mondo del turismo. Un importante albergatore del centro storico nonché presidente di associazione di categoria ha infatti dichiarato: se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Anche quest’anno infatti il Festival ravviva e fa ripartire la nostra città dopo la pausa di ferragosto e ci prepara ad un calendario di eventi sempre più ricco. Personalmente trovo sempre bella l’atmosfera tranquilla e la presenza di tante famiglie e di tanti bambini che seguono rapiti la magia della musica.

Da: Ella Ufficio Stampa e Digital PR

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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