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Da: Ufficio Sindaco Comune di Bondeno

Fondamentale la collaborazione con Ausl e fondazione “Mazzucca” Onlus. Francesca Piacentini:
«Un team di esperti a disposizione delle famiglie, ma la ricetta migliore rimane sempre quella dell’ascolto»

Bondeno (Ferrara), 03-10-2019.
Ormai rappresenta un punto di riferimento stabile, per chi desidera conoscere in maniera più approfondita il problema dell’Alzheimer e dei disturbi cognitivi, ed anche per il sostegno alle famiglie che devono fare i conti con tali patologie. Per tutti quanti, l’appuntamento torna ad essere quello con il “Café della Memoria”, organizzato grazie alla collaborazione con l’associazione Alzheimer “Francesco Mazzucca” Onlus, la direzione del Distretto Ovest dell’Azienda USL di Ferrara e l’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bondeno. Lunedì 7 ottobre è prevista l’apertura del ciclo di incontri (alle ore 14,30, nella consueta location del centro 2000 di viale Matteotti) in cui esperti e professionisti dialogheranno con le famiglie, in incontri conoscitivi e senza tecnicismi, che avranno lo scopo di favorire l’instaurazione di una relazione vera e propria con tutti i partecipanti. «Rispetto agli anni scorsi – dice l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini – è cambiata la giornata della settimana dedicata a questo appuntamento, poiché il lunedì è stato ritenuto il giorno più adatto a tali incontri. Avremo come sempre percorsi di stimolazione della memoria, a favore degli anziani partecipanti, che saranno tenuti da una psicologa, ed altri spazi di formazione e supporto per i famigliari, seguiti da esperti. Senza dimenticare i servizi sociali, che avranno un ruolo importantissimo nel promuovere gli strumenti di sostegno ai care-giver e alle famiglie. Le quali hanno bisogno soprattutto di ascolto circa le dinamiche affrontate. Con una presenza del volontariato impegnato nel Terzo settore». Alla fine di ogni seduta, come sempre, un simpatico momento di socialità con la merenda ed un caffè da gustare tutti assieme (da qui, in fondo, il titolo dell’iniziativa: il “Café della memoria”). Annamaria Ferraresi, Direttore del Distretto Ovest dell’Azienda Usl di Ferrara, ricorda che “il progetto va inserito nell’ambito di un protocollo d’intesa provinciale, che ha aggregato tutti gli attori che ruotano attorno al paziente affetto da demenza ed alla sua famiglia e rende possibile sostenere iniziative come questa, che esprime una robusta integrazione tra i servizi. Fondamentale è lo stretto legame con il Centro per i Disturbi Cognitivi (Cdcd) della Casa della Salute di Bondeno, per il quale – già dal 2019 – è in atto un programma di riorganizzazione e rafforzamento”. Invariata o quasi la squadra di professionisti in campo: dal medico geriatra Arturo Caffarelli, alla psicologa Cristina Tulipani (che si occuperà di riflessioni in gruppo tra i famigliari); inoltre, Micol Brunelli (psicologa) e Valeria Tinarelli (linguista) si occuperanno dell’attività dedicata agli anziani, mentre negli incontri rivolti ai parenti si potrà contare sulla consulenza di Paola Mazza (dirigente del settore sociale del Comune), Giovanna Bonura (assistente sociale), Susanna Farioli (avvocato e consulente per le questioni del diritto dei malati), oltre a personale laureato in scienze motorie del centro Zenit (che è una palestra certificata impegnata nell’attività motoria adattata). Si parte lunedì 7 ottobre e, quindi, si proseguirà a cadenza periodica fino a giugno 2020, con una pausa prevista per le festività natalizie. Per informazioni: 366-7890491 (dottor Arturo Caffarelli), 328-9237546 (dottoressa Cristina Tulipani).

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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