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Da: Ibs + Libraccio

A dicembre in libreria ci dedichiamo molto alle vendite natalizie e in questo finale d’anno ci sono libri bellissimi che attendono solo di essere regalati! E’ un mese impegnativo, ma noi non rinunciamo ad organizzare incontri, sempre così seguiti ed apprezzati: l’anno finisce in grande stile con i nostri eventi!
La prima ospite importante per il ciclo ‘Per uno sguardo al cielo’, giovedì 1 dicembre, sarà Melita Cavallo, presidente del tribunale per i minori di Roma, da poco in pensione. L’autrice presenterà il libro Si fa preso a dire famiglia (Laterza) e attraverso quindici storie vere farà luce sui cambiamenti e sui problemi delle famiglie di oggi.
Sabato 3 dicembre un ospite da non perdere: Emiliano Ponzi, illustratore internazionale cresciuto a Ferrara, che ha lavorato per The New York Times, Le Monde, La Repubblica, Il Sole 24 Ore: presenterà The Journey of the Penguin (Penguin Books), raccontando il viaggio immaginario del pinguino passato alla storia come il famoso simbolo dell’amata casa editrice.
Il giorno seguente, domenica 4, proseguirà la rassegna curata da Fabrizio Fiocchi, ‘Se una domenica d’inverno uno scrittore’, sponsorizzata da Banca Mediolanum, che vedrà protagonisti Francesco Recami, proseguirà con Gabriele Romagnoli l’11, per terminare con Sergio Rizzo il 18 dicembre.
Mercoledì 7 verrà illustrato l’ebook Io voto! Una storia per immagini, realizzato su progetto UDI e sostenuto dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara, grazie alla collaborazione con Liceo Artistico “Dosso Dossi” e con il Liceo Scientifico “Roiti”. All’incontro saranno presenti Annalisa Felletti, Micaela Gavioli, Francesco Borciani, Stefania D’Arcangelo, Federica Zabarri, Rachele Zacchini e Mario Sileo.
Venerdì 16 appuntamento da non perdere con Giuseppe Sgarbi e Susanna Tamaro, i quali dialogheranno insieme per introdurre i loro ultimi successi: Lei mi parla ancora, edito da Skira e La tigre e l’acrobata, appena pubblicato da La Nave di Teseo.
I librai per un giorno di questo mese saranno Maria Gloria Panizza sabato 3, l’architetto Sergio Fortini il 10, e sabato 17 l’attore Marcello Brondi.
Tra i nostri appuntamenti, molti saranno dedicati ai più piccoli con due laboratori all’insegna dei Sabbiarelli (il 3 e 6 dicembre), dove ci si potrà sbizzarrire con i decori e le minibox di Natale. Il pomeriggio di sabato 10, invece, sarà dedicato a un laboratorio tutto natalizio, ideato da Eleonora Poggioli. La partecipazione è gratuita, previa prenotazione per un massimo di 15 partecipanti. L’iniziativa è aderente al format Bookplay, in collaborazione con Netsity (per informazioni www.netsity.it).
A chiudere gli appuntamenti per i bambini sabato 17 dicembre, alle 16, Luigi Dal Cin racconterà le avventure di Orlando pazzo nel magico palazzo (Ferrara Arte).

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
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