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Da: Andrea Migliari, Camera di Commercio Ferrara

Govoni: “Creare le condizioni di sistema favorevoli alla nascita e allo sviluppo delle startup innovative, siano esse legate alla manifattura, ai servizi, all’agricoltura o ad altri settori, consente di fornire un contributo rilevante alla crescita economica e all’occupazione, specie quella giovanile”

CAMERA DI COMMERCIO: CON LA NASCITA DI “SMACE” SONO VENTI LE START UP INNOVATIVE NATE CON L’ASSISTENZA QUALIFICATA DELL’UFFICIO DEL REGISTRO DELLE IMPRESE

“Smart work in a smart place”, un nuovo modo di lavorare attraverso lo smartworking in luoghi di interesse storico e paesaggistico: questa l’attivita’ della nuova societa’ nata negli uffici dell’Ente di Largo Castello

Si chiama “SMACE” (Smart Work in a Smart Place) la nuova start up innovativa nata nei locali della Camera di commercio con il servizio di assistenza qualificata della sezione speciale del Registro delle imprese. Una ulteriore opportunità che consente – rispetto alla procedura on-line – di interloquire direttamente con il Conservatore del Registro che si fa carico anche degli oneri di registrazione all’agenzia delle entrate e degli accertamenti in materia di antiriciclaggio. Così che, nel giro di poche decine di minuti, si può “far nascere” la nuova impresa.

La nuova start up, con sede a Ferrara, nasce dall’idea di 2 giovanissimi imprenditori, Andrea Droghetti e Marta Romero, che, nell’estate 2020, in piena pandemia, hanno sperimentato un nuovo modo di lavorare: lo smartworking in luoghi di interesse. Obiettivo dei neo imprenditori, quello di offrire un servizio che aiuti le aziende e i lavoratori ad organizzare soggiorni di lavoro durante tutto l’anno, coniugando la flessibilità dell’orario di lavoro con la scoperta delle bellissime località dislocate nel Bel Paese.

L’avventura imprenditoriale di Andrea e Marta inizia nell’agosto di quest’anno con il primo premio vinto allo Startup Builder, il programma di incubazione online creato da Startup Geeks e dedicato alle idee di business e startup in fase di validazione. Il 19 novembre, poi, l’idea di SMACE viene definitivamente validata e presentata ad una nutrita schiera di potenziali investitori interessati a finanziare il progetto.

“Creare le condizioni di sistema favorevoli alla nascita e allo sviluppo delle startup innovative – ha sottolineato il commissario straordinario della Camera di commercio, Paolo Govoni – siano esse legate alla manifattura, ai servizi, all’agricoltura o ad altri settori – consente di fornire un contributo rilevante alla crescita economica e all’occupazione, specie quella giovanile. Oggi – ha concluso Govoni – l’ecosistema delle startup e delle imprese innovative rappresenta ancora una piccola realtà del tessuto produttivo ferrarese, ma esprime un’enorme potenzialità che, insieme alle associazioni di categoria, vogliamo contribuire a fare emergere anche attraverso questa iniziativa”.

Secondo l’Ufficio Studi della Camera di commercio ci sono oltre 100 aspiranti imprenditori che potrebbero potenzialmente aggiungersi alle start up innovative ferraresi già operanti sul mercato. E’ quanto emerge da una analisi dell’Ente di Largo Castello sui possessori di una laurea in materie scientifiche e tecnologiche che hanno già in mente di mettersi in proprio. Ma non solo: più di 230 imprese con meno di 5 anni di vita, attive in settori ad alta intensità tecnologica e di conoscenza, avrebbero i potenziali requisiti per accedere alle agevolazioni previste per le startup innovative se si iscrivessero alla sezione speciale del Registro delle imprese tenuto dalla Camera di commercio.

I requisiti per essere start up innovative: la società deve essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di 60 mesi; il totale del valore della produzione annua della società, a partire dal secondo anno, non deve essere superiore a 5 milioni di euro; la società deve avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

I vantaggi: minori oneri per la costituzione; rapporti di lavoro subordinato di più semplice attuazione; credito di imposta per ricerca e sviluppo; incentivi all’investimento; raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali online.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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