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Da: Camera di Commercio di Ferrara Ufficio Stampa

E’ una vera e propria alleanza con la Camera di commercio quella che le associazioni di categoria potranno realizzare nei prossimi mesi sul territorio, grazie a un importante protocollo d’intesa volto a permettere a tutte le aziende ferraresi, in particolare quelle piccole e medie, operanti nei diversi settori di attività di avere la stessa opportunità di accesso alla trasformazione digitale 4.0, elemento fondamentale per la crescita economica e l’internazionalizzazione dell’impresa.

Il protocollo prevede la promozione di iniziative dirette alle imprese volte a far crescere la consapevolezza “attiva” degli imprenditori sulle soluzioni possibili offerte dal digitale e sui loro benefici, ma anche sui rischi connessi al suo mancato utilizzo attraverso il ricorso ad un’ampia gamma di strumenti: orientamento e formazione ma anche partecipazione diretta (dal “toccare con mano” le possibili soluzioni a forme di collaborazione attiva in workshop) ed assistenza nella fase di implementazione degli interventi, interazione con i Competence Center e le altre strutture europee, nazionali e regionali. L’accordo metterà, inoltre, a disposizione delle imprese risorse professionali, materiali (locali ed attrezzature) ed immateriali (video, banche dati) nonché test di autovalutazione attraverso i quali ciascuna impresa potrà ottenere non solo una fotografia del suo grado di maturità 4.0 ma anche utili indicazioni delle aree prioritarie sui cui intervenire per elevarlo.

“Digitalizzare le attività aziendali – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni – significa riprogettare e gestire in modo integrato e collaborativo i processi interni ed esterni, liberando la creatività e la capacità di innovazione che, invece, sono oggi imbrigliate nell’esecuzione di attività spesso a scarso/nullo valore aggiunto. Sono quasi 10 miliardi – ha concluso il presidente della Camera di commercio – le ore di lavoro perse in un anno dalle imprese in compiti a scarso valore aggiunto”.

Pronto, intanto, il nuovo bando della Camera di commercio per le piccole e medie imprese ferraresi di tutti i settori economici a sostegno di progetti “Impresa 4.0”. Il 26 marzo prossimo, infatti, la Giunta dell’Ente di Largo Castello darà il via libera agli incentivi per programmi di investimento, presentati anche in forma aggregata, volti a introdurre nelle imprese soluzioni per progettare e gestire in modo integrato e collaborativo i processi interni all’azienda ed esterni (verso clienti o fornitori), attraverso la condivisione delle logiche di gestione di ciascun processo e delle principali informazioni che lo caratterizzano.

All’attenzione della Giunta camerale, inoltre, progetti per favorire una maggiore propensione alla capitalizzazione delle imprese ferraresi con strumenti di “finanza di filiera” capaci di supportare gli investimenti in chiave Impresa 4.0 e il consolidamento delle filiere produttive; aumentare la collaborazione fra la nuova imprenditorialità innovativa e il mondo industriale tradizionale; rafforzare la formazione professionalizzante e l’alternanza scuola-lavoro per agevolare la formazione di competenze digitali e manageriali.

E al fine di consentire alle imprese una maggiore possibilità di utilizzo delle misure adottate, proseguono le attività della speciale Task force di comunicazione messa a punto da Camera di commercio ed associazioni di categoria con l’obiettivo di agevolare il più possibile le aziende nell’ottenimento dei finanziamenti necessari.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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