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Da: Organizzatori
MEDAGLIA D’ORO ALLE CLASSI 5a H (INFORMATICA) DELL’IIS COPERNICO CARPEGGIANI E 4a A DEL LICEO IIS RITA LEVI MONTALCINI

Quattro scuole si sono aggiudicate il podio del premio “Storie di alternanza”, promosso dalla Camera di commercio di Ferrara. I loro videoracconti e la qualità dell’esperienza vissuta sono stati ritenuti, infatti, meritevoli del riconoscimento, che sarà consegnato la mattina del prossimo 21 maggio, presso la sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello, nell’ambito del convegno “La Camera che orienta: raccontiamo l’alternanza”.

Il gradino più alto (600 euro per ciascuna scuola) è andato:
per la categoria Istituti tecnici e professionali, ai ragazzi della classe 5a H (indirizzo Informatica) dell’IIS Copernico Carpeggiani, che, coordinati dalla professoressa Claudia Vallesi, docente di Informatica, e dalla tutor esterna Maddalena Nonato, ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, di Unife, hanno sviluppato una App Android per il supporto in tempo reale della gestione del servizio Pedibus per l’accompagnamento a piedi dei bambini delle scuole primarie nel tragitto casa-scuola;
per la categoria Licei, ad una studentessa della classe 4a A del Liceo Rita Levi Montalcini, che, coordinata dal professor Francesco Bolelli, docente di Italiano e latino, ha messo a punto il progetto “Senti che favole”, un’attività di lettura “animata” per bambini tra i 4 e gli 8 anni, accompagnati dai rispettivi genitori, presso la libreria di Argenta “Giralibri”.

Medaglia d’argento (400 euro) invece ai ragazzi della classe 3a (Informatica) dell’Istituto Bachelet con il progetto “Start Up Your Life (Unire il sapere al saper fare)”, coordinati dalle professoresse Ilaria Mancino e Monica Artioli e dal tutor esterno Giovanni Bottega.
Terzo classificato (250 euro) l’Istituto Remo Brindisi con i ragazzi delle classi 5a A, C e D (Enogastronomia, Ospitalità alberghiera, Sala e Vendita), coordinati dai docenti Annarita Minotti, Andrea Piccoli e Alessandro Mariotti per un percorso formativo presso gli hotel ed i ristoranti della Costa comacchiese.

“Ringrazio – ha sottolineato il presidente della della Camera di commercio, Paolo Govoni – i docenti e i ragazzi che hanno affrontato la sfida lanciata dalla Camera di commercio di Ferrara su incarico del Governo ed esprimo, a nome della Giunta camerale, la convinzione che il progetto Alternanza Scuola Lavoro sia una splendida occasione di dialogo tra due realtà un tempo lontane e un’opportunità unica per introdurre i giovani studenti nel mondo del lavoro”.

Cerimonia di premiazione che avverrà, dunque, nel corso del convegno “La Camera che orienta: raccontiamo l’alternanza”, organizzato dalla Camera di commercio in sinergia con Unioncamere, l’Ufficio Scolastico Territoriale e con Anpal e che racconterà, alla presenza di studenti, di docenti e di imprenditori, i progetti intrapresi nell’anno scolastico 2018-2019 volti a contribuire alla promozione e alla diffusione della cultura imprenditoriale e a facilitare l’acquisizione, da parte degli studenti, di quelle competenze richieste e spendibili sul mercato del lavoro.

Dopo l’apertura dei lavori affidata al presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, e a Giovanni Desco, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, toccherà a Matteo Casadio, responsabile Area Reti di Unioncamere Emilia-Romagna, e a Dario Eugenio Nicoli, sociologo esperto di sistemi educativi, docente incaricato presso l’Università Cattolica di Brescia, illustrare alle ragazze e ai ragazzi presenti l’utilità dell’alternanza scuola lavoro come strumento di saldatura tra il mondo della scuola e quello dell’impresa.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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